Ma come ci vogliono bene i tedeschi!
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28 Mar 2015
Interessante notare la posizione schizofrenica di noi italiani: il risentimento verso gli abitanti della patria di Goethe ha radici profonde, e se la visione ottimistica di una Unione Europea di “fratelli” è andata in frantumi sotto il peso della crisi economica, noi abitanti del “belpaese” ne attribuiamo le colpe più importanti agli stessi, quasi a “bollarli” di una sorta di “nazismo finanziario”.
Facile trovare espressioni molto pesanti in merito, su forum ad esempio oppure a risposta di articoli di varia natura in rete come su carta stampata: impressionante poi la replica di Paolo Barnard al giornalista tedesco della “FAZ”Udo Gumpel, in una trasmissione televisiva dove veniva accusata la Germania di avere barato! (Guarda qui!).
Eppure quando noi italiani dobbiamo comprare automobili o motociclette siamo esterofili e germanofili al punto di vedere con gli occhiali rosa cose che se avvengono per marchi “nazionali” vengono viste con il fumo agli occhi, senza sconti , né comprensione alcuna.
E’ questo il caso delle 52.000 (cinquantaduemila, mica noccioline) moto BMW che subiranno una campagna di richiamo per un problema alla flangia della coppia conica sulla serie R e K prodotte tra il novembre 2003 e l’aprile 2011: sono bravissimi i nostri amici tedeschi, e sostituiranno gratuitamente il componente ANCHE a quanti non hanno eseguito i controlli presso le officine autorizzate.
La flangia in questione potrebbe avere subito danneggiamenti se durante la manutenzione fossero state applicate coppie di serraggio eccessive e non conformi a quanto previsto dalla casa.
Insomma, italiani pasticcioni, come al solito……chiudete bulloni e viti alla “come capita…..” e poi tocca a noi tedeschi metterci la solita pezza…..ecchecaspita!
La realtà è che oggi TUTTE le case sono molto più attente ai loro prodotti e che gli stessi sono il frutto di assemblaggi di parti e componenti provenienti da tutto il mondo con crescente difficoltà da parte dei produttori di poter seguire correttamente i criteri qualitativi di componenti ed assemblaggi: la globalizzazione è stata una scelta nata anche per contenere i costi e mantenere i propri guadagni, ma sovente ha dimostrato che non sempre sicurezza e qualità sono garantite!
Va quindi apprezzato sicuramente lo sforzo di BMW nel garantire sicurezza ai propri acquirenti, ma senza per questo, considerare i prodotti teutonici come gli UNICI a poter garantire qualità nel merito, per poi magari essere “antigermanici” su altri fronti: insomma un po’ di equilibrio ed obiettività di giudizio non farebbe male ad un mercato che non dovrebbe essere “monomarca” se quanto espresso testè fosse la regola e non l’eccezione!
Facile trovare molta componentistica di qualità “made in Italy” su blasonati marchi bavaresi o americani, componentistica che è stata ampiamente testata e valorizzata PRIMA su marchi di motociclette nazionali a volte disprezzate solo per il fatto di esserlo, tranne poi scoprire che, proprio per la debolezza del mercato interno, molte di queste aziende hanno chiuso i battenti.
Certamente poi non farebbe male al motociclismo ed ai motociclisti italiani una maggiore capacità di giudizio da parte del giornalismo di settore, dove sovente sembra che se le “veline” giungono da certe case si usano sempre termini accomodanti, concilianti, mentre per altre situazioni si va giù con mano pesante, a volte sfiorando il ridicolo (stessi componenti, ma critiche e valutazioni ben differenti a seconda di marchio e modello che li adotta…).
Insomma.. via le lenti rosa o scure, e leggere e valutare sempre con i propri occhi: casco bene in testa, ma cervello, e tanto, sotto lo stesso…
Coordinamento Italiano Motociclisti
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