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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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Autostrade e "pedaggi sperimentali"

Telepass

L'attuale sistema di classi di pagamento per i pedaggi autostradali (sistema assi-sagoma) venne istituito nel 1990. Con questo sistema veniva cancellata la classe relativa ai motoveicoli e piccole utilitarie, creando una tariffa unica per auto e moto.

Una delle prime battaglie del Coordinamento Motociclisti (nel 1992) riguardava la richiesta di ripristinare una classe tariffaria autostradale specifica per i motoveicoli. Questa battaglia venne proseguita con diverse iniziative anche dal CIM.

Motivi della nostra richiesta

La nostra richiesta nasceva per motivi di principio.

  • Il principio che se si si paga una tariffa dovuta al consumo di qualcosa, questa tariffa deve essere proporzionale al consumo stesso, e i motoveicoli (con solo due ruote e un peso ridotto) consumano meno le strade rispetto agli altri veicoli.
  • Il principio che se si paga per un servizio ricevuto, si deve pagare proporzionalmente al livello di servizio che si ottiene, e considerando che i servizi sulle autostrade sono realizzati principalmente per altri tipi di veicoli, il servizio ricevuto dai motociclisti è di livello inferiore a quello ricevuto da altri utenti.
  • Il princiipio per cui non si possono assimilare in una unica classe tariffaria due categorie di veicoli totalmente diverse. E la diversità la si evince dai due punti precedenti.
  • Il principio di richiedere il rispetto degli impegni presi nelle Carte dei Servizi di molte concessionare, dove si può leggere :"[la concessionaria...] si impegna a garantire la parità di trattamento, a parità di condizioni della prestazione erogata, sia tra le diverse aree geografiche sia fra le diverse categorie di clienti."
  • il principio di uniformarci agli altri Paesi della UE, dove le moto hanno tariffe ridotte o proprio non pagano l'autostrada

 Il Coordinamento Italiano Motociclisti è una Associazione di Promozione Sociale, e le nostre attività sono basate proprio su questioni di principio: il principio del rispetto dei diritti dei motociclisti e la lotta alle situazioni dove le eguaglianze senza senso creano discriminazioni.

Chiedere una tariffa specifica per motoveicoli, perché possano pagare il giusto, vuole ovviamente dire che devono pagare meno degli altri veicoli, ma la base della richiesta non è "vogliamo pagare meno"; ma "vogliamo vedere riconosciuta la diversità tra auto e moto". Il fatto che la tariffa dovrebbe essere inferiore (meno della metà delle auto) è una conseguenza, non l'obiettivo.

Era per questo motivo che ritenevamo che questa battaglia che avrebbe dovuto coinvolgere tutti i motociclisti, a prescindere dal fatto che usassero o meno l'autostrada. Una categoria si può definire "solidale" se è disposta ad impegnarsi a rivendicare i propri diritti, anche se non coinvolgono direttamente ogni appartenente alla categoria stessa. Purtroppo abbiamo dovuto constatare che i motociclisti italiani sanno parlare di "solidarietà" solo per chiederla e solo quando si trattano argomenti che li coinvolgono in modo diretto. Ma questo credo sia un male che affligge molte altre categorie italiane.

Quando parlavamo ai motociclisti di questa nostra battaglia, la risposta che ci veniva data era "tanto io non uso l'autostrada". C'è stato chi ha avuto il coraggio di rispondermi così anche in un autogrill autostradale!

Resta il fatto che la nostra era una questione di principio, e la nostra richiesta non poteva essere soddisfatta con uno semplice sconto (facile da concedere e togliere), che per di più si può ottenere solo stipulando un contratto (che crea costi aggiuntivi) e che ha la sua efficacia solo dopo un certo numero di chilometri percorsi in autostrada.

Lo sconto concesso dalle concessionarie

La campagna di Motociclismo venne invece impostata principalmente sulla questione economica. Forse perché essendo gli Italiani particolarmente sensibili al loro portafoglio, si può avere un riscontro migliore che non per questioni di principio. Si chiamava "metà pedaggio", e venne conclusa con un l'accordo di concedere un sconto del 30% ai motoveicoli, a patto che facessero un telepass dedicato a cui si poteva abbinare solo una moto.

Considerando che noi abbiamo sempre richiesto una classe tariffaria specifica, se ci avessero proposto uno sconto del 30% a patto di usare un telepass dedicato, per un periodo di sperimentazione di pochi mesi, metà dei quali nella stagione fredda, avremmo rifiutato l'offerta.

Uno sconto di questo tipo non ha senso poiché, essendo noi stessi motociclisti, siamo perfettamente consapevoli che i motociclisti non usano volentieri le autostrade.

Quindi

  • tutti coloro che usano saltuariamente l'autostrada,
  • tutti coloro che se appena possono la evitano (la stragrande maggioranza dei motociclisti, tra cui il sottoscritto)
  • tutti i turisti stranieri (che sono pure abituati a pagare molto meno delle autovetture)

non potranno averne alcun vantaggio e non saranno interessati alla proposta.

Questo tipo di sconto (molto simile ad una tessera fedeltà, per nulla assimiliabile al riconoscere ai motociclsti una specifica classe tariffaria) può dare un concreto vantaggio solo ad una esigua minoranza di motociclisti: coloro che usano frequentemente l'autostrada. Qualche centinaio di motociclisti su due milioni. Era prevedibile che non avrebbe ottenuto riscontri.

Singolare che il ministro Del Rio abbia pensato che uno sconto del 30% sulla tariffa delle auto, per di più sperimentale, potesse sanare la mancanza di una tariffa specifica per motoveicoli, che lui stesso definisce una "anomalia". Singolare poiché era nelle possibilità del Governo sanare concretamente questa anomalia, imponendo una classe tariffaria per motoveicoli. Dopotutto come la decisione di annullare la classe relativa ai motoveicoli nel 1990 venne approvata dal governo, oggi potrebbe essere il governo a mettere a posto le cose.

Siccome basta spendere 70 € di pedaggi per cominciare a risparmiare, gli abbonamenti sottoscritti sono stati 8200, ma considerando il numero totale dei motociclisti direi che si possa parlare del fallimento della iniziativa.

Possibili risvolti negativi

Al momento non si sa ancora come si evolverà la situazione. Nella immagine riportata nell'articolo c'è una risposta, che abbiamo trovato in rete, data da Telepass alla richiesta di informazioni sul pedaggio scontato per le moto. Stanno aspettando risposte dal Ministero, che ricordo è quello che deve compensare alle concessionarie i mancati introiti dovuti dagli sconti fatti ai motociclisti.

Resta il fatto che accettare una sperimentazione di questo tipo è molto rischioso.

Bastava conoscere un poco i motociclisti per sapere che non era quello che si aspettavano (anche perché non è quello che era stato promesso) e quindi il riscontro ottenibile sarebbe stato minimo.

Non fa che fare il gioco delle concessionarie, che ora potrebbero facilmente (e con dati di supporto) dimostrare che siccome i motociclisti non hanno aderito in massa alla loro favolosa offerta, vuole dire che non sono interessati a queste agevolazioni e quindi all'uso della autostrada.

Quindi, oltre a togliere l'agevolazione, sarà inutile tornare sulla questione, e le concessionarie potranno dimostrare di avere avuto ragione a non prevedere una tariffa specifica per le moto.

Spero solo che alla fine la responsabilità non venga data ai motociclisti, dicendo che non hanno saputo apprezzare gli sforzi fatti e non hanno saputo cogliere l'occasione al volo.

Dite che sono pessimista?

Posso solo ricordare quanto disse Pio XI «A pensar male del prossimo si fa peccato ma si indovina»

Voi cosa ne pensate?

Coordinamento Italiano Motociclisti
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© Riproduzione concessa citando la fonte e il link all'articolo.

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