La postura, in moto, è importante!
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13 Mag 2014
Il nostro scheletro subisce costanti trasformazioni nell’arco di tutta la vita e le modificazioni del nostro tessuto osseo sono funzionali a legamenti e muscoli che si inseriscono nei punti chiavi dello stesso.
E’ tramite l’attivazione di quest’ultimi che manteniamo attiva la nostra struttura, il nostro “telaio” biologico: la postura del motociclista è un esempio importante di come questo sistema biologico possa funzionare in modo organico.
Guidare una motocicletta non significa sedersi su una sella ed usare la mano destra per aumentare o diminuire la velocità del mezzo: è tutto un gioco di equilibri di pilota e mezzo meccanico con attivazione di reciproci meccanismi biologici e meccanici che ne rendono “armonico” il viaggiare su strada!
E’ tramite lo spostamento del busto, (quasi a simulare la cloche di un aereo), che diamo al mezzo direzione ed inclinazione, è il gioco trasversale delle spalle che gestisce la zona anteriore (manubrio), è la pressione dei piedi e dei polpacci sulle pedane che aiuta ad inclinare il telaio, ed è, infine, ma non per importanza la testa (e quindi il collo) a doversi muovere in modo corretto per aiutarci nella visione della strada e nella gestione di tutte le informazioni che dobbiamo saper gestire!
E’ quindi una Guida Dinamica quella che ci dobbiamo imporre, in primis alla nostra mente e poi al nostro corpo!
Eppure, nonostante questi principii siano chiari e consolidati, è facile vedere attraversare le nostre strade da mezzi a due ruote ed un motore con sopra la sella uno o due (a seconda della presenza o meno del passeggero) “sacchi di patate”, totalmente passivi: manca solo che gli si dia un telecomando in mano ed il quadro è completo!
Casco che sembra entrare nelle spalle, una specie di uovo che emerge dal piano delle clavicole, le punte degli stivali in fuori con i talloni sulle pedane, busto rigorosamente afflosciato stile budino molle, mani appoggiate pigramente sui manubri, schiena incavata a disegnare una “C” aperta sul serbatoio….li vedi magari su una endurona ultimo modello o sullo scooter cittadino.
Non ci siamo signori….così ci si fa del male e si dura molto poco in sella!
Il pilota motociclista una volta salito sulla sella deve assumere la corretta postura: mani che afferrano bene le manopole con le due dita di ciascuna mano (indice ed anulare) sulle leve pronte all’azione, busto leggermente inclinato con i gomiti alti a disegnare un parallelepipedo tra spalle, avambracci e braccia, punte degli stivali in basso sulle pedane per azionare prontamente freno e cambio con le stesse, con i talloni bene aderenti al telaio, cosce tese per non appoggiare passivamente sulla sella, bensì per “galleggiarci” sopra!
Peggio ancora di chi è un “sacco di patate” è il pilota stile “corda di violino”: ha i muscoli tesi allo spasimo, è rigido come un pilastro di cemento e così facendo fa diminuire l’apporto di sangue ai muscoli…..quando servirà reagire ad un pericolo esterno, i muscoli saranno inefficienti!
Incredibile quanto il comportamento “elastico” dei nostri mezzi grazie alle sospensioni debba “accompagnare” il nostro stile di guida e quanto questo “sincronismo” renda la guida facile e senza stress, ma tutto parte dalla corretta postura!
Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione
© Riproduzione concessa con citazione della fonte, grazie.
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