Il CIM al GSSS
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18 Nov 2013
Uno sterrato in discesa. La fine del mio viaggio per arrivare a Polcanto. Ci si potrebbe chiedere: "perché partire dalla fine?" Perché, in realtà, non si tratta della fine, bensì dell'inizio del corso GSSS a cui ho partecipato a settembre,come rappresentante del Coordinamento Italiano Motociclisti, su invito di Carlo Cianferoni, Direttore Responsabile Corsi GSSS/GSSS Team e Presidente del motoclub "Curve & Tornanti".
L'inizio, ovvero l'essere giunti al Centro Tecnico Federale di Polcanto della FMI, Federazione Motociclistica Italiana (che ospita il corso GSSS) è stato dunque un primo "test" sulle capacità di ognuno dei partecipanti! Vi assicuro che affrontare per la prima volta quello sterrato in discesa con una moto da strada mette veramente soggezione!
Questo però è anche il primo segnale dello "spirito GSSS" e dell'accoglienza dei suoi istruttori!
Infatti, una partecipante al corso che si è trovata fin da subito in difficoltà nell'affrontare la discesa, è stata raggiunta prontamente da Carlo che, con pochi e semplici consigli, l'ha aiutata ad affrontare gli ultimi 30 metri del suo viaggio: è così che il corso si presenta ai neofiti!
Il Progetto GSSS, costruito su una forte base etica, rappresenta un percorso circolare che parte dal motociclista interessato a migliorare la propria capacità – di "comunicazione" tra se stesso e la moto e quindi non soltanto di migliorare applicando del "metodo" alla tecnica di guida. (fonte www.gsss.it/gsss)
Scrivere un report sui corsi del GSSS non è affatto semplice: ci sono molte cose da scrivere per cercare di dare una minima idea di quel che accade in quei fantastici 4 giorni. Ho deciso dunque di analizzare un tema che dovrebbe stare a cuore a tutti i motociclisti: la sicurezza.
Sicurezza che è un punto cardine del corso, e la si ritrova anche nel nome stesso dell'attività: GSSS significa infatti Guida dinamica Sicura Su Strada. La sicurezza è infatti un elemento che, sin da subito, viene posta in primo piano nel programma del corso.
Come motociclista e come socio del Coordinamento Italiano Motociclisti sono rimasto piacevolmente colpito dall'importanza che viene data alla sicurezza.
Sin dal primo briefing, (che si è svolto la sera del mercoledì, ovvero il primo giorno), sono state date nozioni sulla sicurezza, sottolineando l'importanza del comportamento responsabile su strada ed il rispetto degli altri utenti, sia essi facenti parte del gruppo che di quanti si sarebbero incontrati nel percorso. Questo tema viene affrontato analizzando diversi punti, primo fra tutti il rispetto del Codice della Strada.
Il metodo GSSS ha come principio cardine il mantenimento di una traiettoria sicura in tutte le situazioni. Traiettoria sicura significa restare sempre all'interno della propria corsia, senza mai andare ad avvicinare la linea di mezzeria. Molti degli incidenti stradali si verificano per impatti frontali con autovetture o con altri motociclisti che sopraggiungono in direzione opposta, spesso invadendo la stessa corsia.
Il metodo GSSS propone una tecnica di guida che può andare a ridurre il rischio di incidenti di questo tipo, non solamente come prevenzione di quelli che possono essere comportamenti altrui sulla strada, ma anche come istruzione sul proprio comportamento, in modo da non essere un pericolo per sé e per gli altri.
Ma cosa c'entra allora la tecnica di guida con la sicurezza?
Questo connubio invece è una parte saliente del metodo GSSS, che si concretizza nell'imparare una tecnica di guida efficace (in realtà, il secondo obiettivo di questo corso di cui parlerò) in modo da prendere consapevolezza delle proprie capacità, ma soprattutto dei propri limiti!
Gli Istruttori infatti, non insistono solamente su un corretto uso della corsia, ma dedicano gran parte della loro attenzione al comportamento in sella dei loro allievi. Un esempio che può sembrare banale è il mantenimento di indice e medio di entrambe le mani sulle corrispondenti leve di freno e frizione.
Per comprendere meglio i vantaggi in termini di sicurezza di questa finezza sulla tecnica di guida, basta pensare al contesto cittadino: il tempo che si impiega a posizionare le dita sul freno e azionare la leva può far perdere più di due metri di frenata ad una velocità di circa 30 km/h. È facilmente intuibile che in una situazione di emergenza due metri possono essere più che fondamentali!
Senza dilungarmi oltre su quelle che sono le tecniche di guida illustrate durante il corso, vorrei fare una riflessione su quanto sia importante partecipare ad un corso simile.
Come ho già accennato in precedenza, questo corso non "istruisce" solamente sulla tecnica di guida, ma anche sul fattore sicurezza, una lacuna, anzi una vera e propria voragine, per quel che riguarda il mondo stradale, soprattutto in Italia, dove l'attenzione si sposta molto spesso su quelle iniziative che portano un ritorno economico, riservando minime risorse al fattore FONDAMENTALE relativo ai motociclisti: la nostra incolumità.
Sorge dunque una domanda che può essere letta con polemica solo da chi non ha realmente interesse sulla sicurezza dei motociclisti, ma che in realtà vuole essere uno stimolo di riflessione su un tema tanto attuale quanto crudele: i morti sulle nostre strade.
Quanto vale la nostra (di noi motociclisti e utenti stradali) vita per le nostre Istituzioni? O ancora meglio, quanto vale per coloro che dovrebbero cercare di tutelarla? Dato il livello di formazione attuale, sembrerebbe molto poco!
Dalla mia esperienza nel Coordinamento Italiano Motociclisti (che ricordo essere un'associazione di VOLONTARI) ho potuto intravedere le difficoltà che ci sono nel porre la questione a coloro che potrebbero intervenire e far cambiare le cose sul tema della sicurezza e della tutela di noi motociclisti.
Come rappresentante del CIM quindi, mi sento di ringraziare i ragazzi del GSSS perché in questo corso trasmettono il valore della sicurezza su strada. Purtroppo il corso si svolge solamente a Polcanto, presso la sede del Centro Tecnico Federale, e non per tutti è semplice raggiungerlo.
È vero che non è semplice trovare facilmente le condizioni favorevoli che si trovano nella zona del Mugello, ma riterrei auspicabile cercare analoghe soluzioni nell'ambito dell'arco alpino per venire incontro alle esigenze di chi ha a che fare con quelle magnifiche curve!
Matteo Marconcini
Rappresentante Regionale CIM per la Valle d'Aosta
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