Occhio alla targa che avete davanti
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07 Nov 2013
Ovvero, meglio stare alla larga dalle autovetture con targa straniera che circolano in Italia sollazzandosi delle nostre regole che sono tali solo per noi. Per dirla meglio, mentre il "palazzo" affronta la riforma del Codice della Strada analizzando particolari da pelo e contropelo, sulla strada succede di tutto ed i nostri tutori dell'Ordine sono nell'imbarazzo più totale nell'applicare norme che lasciano buchi enormi sulla realtà di tutti i giorni.
E' il caso delle auto con targhe straniere di fatto IMMUNI ad ogni genere di controlli in quanto ossono circolare senza copertura assicurativa, ovviamente il classico "vuoto normativo" tale per cui anche chi deve applicare la legge non può fare nulla
L'articolo 193 del Codice della strada stabilisce l'obbligo della copertura assicurativa con responsabilità civile verso terzi per tutti i veicoli a motore circolanti sul territorio italiano.
Nel momento in cui gli organi di polizia effettuano un controllo od intervengono sul luogo di un sinistro, verificano sempre che i veicoli siano coperti da assicurazione qualora un veicolo non sia in regola, ovvero se la copertura assicurativa non esiste o è scaduta, scatta il sequestro del mezzo ed una multa che oscilla tra gli 841 e i 3366 euro.
Per poter riprendere il veicolo bisognerà stipulare una polizza assicurativa, pagare la sanzione, recarsi all'ufficio verbali, mostrare i documenti all'agente e solo allora si potrà rientrare in possesso del mezzo.
In caso di tagliando che risulti falso, poi, si passa direttamente sul penale: starà al cittadino dimostrare se l'ha contraffatto lui o se è stato vittima di un raggiro; questa è la normativa ma non vale per tutti. I cittadini appartenenti allo Spazio economico europeo che circolano sul territorio italiano con vetture a targa estera non sono soggetti ai controlli sull'assicurazione del veicolo.
Per le auto immatricolate in Andorra, Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca e Isole Faroer, Estonia, Finlandia, Francia e Principato di Monaco, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito di Gran Bretagna e d'Irlanda del Nord (e le isole de la Manica, Gibilterra, l'Isola di Man), Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Romania, Spagna (Ceuta e Mililla), Svezia, Svizzera e Ungheria l'obbligo della copertura assicurativa di responsabilità civile verso terzi, per la durata della permanenza in Italia, si considera assolto.
Per questo motivo non sono richiesti documenti, né sono previsti particolari controlli specifici relativi alla copertura assicurativa, come riporta il testo dell'articolo 5 del Decreto Ministeriale n.86 del 1° aprile 2008.
In sostanza, se un poliziotto od un vigile ferma un'auto a targa slovena non è autorizzato a verificare la validità del tagliando assicurativo di quel veicolo.
Qualora il conducente sloveno non sia in regola con l'assicurazione è comunque libero di tornarsene in Slovenia o di continuare a circolare sul territorio italiano a bordo della sua auto, alla faccia di chi italiano a casa sua deve rispettare le norme
Come a dire "mazziati e cornuti"! La realtà è che andrebbe rivista TUTTA la problematica della copertura assicurativa con una banca dati internazionale che permetta subito di verificare se la vettura straniera è assicurata o meno : qualora un italiano non sia in regola scatta il sequestro e la multa, qualora quello non in regola sia uno straniero si dovrebbe poter agire in qualche modo con una collaborazione con il Paese di cui sopra.
Questo problema insorge anche sulle carte di circolazione in quanto non esistendo l'obbligo di traduzione dei documenti dei veicoli, nel caso di un veicolo con altro alfabeto (cirillico ad esempio), sulla carta di circolazione può esserci scritta qualunque cosa rendendo impossibile un reale controllo.
Ci sono differenze enormi da paese a paese sulle norme del codice della strada ed i buchi normativi sono reciproci: intestare una vettura a prestanome operanti all'estero consente quindi di circolare senza assicurazione, senza tassa di circolazione, senza multe di sorta.
C'è uno spazio vuoto che si ripercuote su mille altre condizioni, non solo sulle assicurazioni: se degli stranieri violano il codice della strada e vengono fermati debbono pagare subito le contravvenzioni, ma se non vengono fermati ed identificati non si ha modo di farli pagare subito e le notifiche all'estero spesso finiscono nel nulla.
La soluzione dello Stato Italiano per recuperare le multe perse? Semplice, aumentare le multe agli italiani per far cassa (l'ultimo è del 5,9% a gennaio 2013): non sarebbe meglio creare una banca dati delle violazioni degli stranieri per costringerli a pagare le sanzioni sia che rimangano sul territorio, sia che escano dal paese e tornino con quel veicolo in Italia, anche dopo mesi?.
Ah, già, il legislatore ha altro da fare, queste sono "pinzillacchere"… nell'attesa che qualche auto con targa straniera faccia il danno a qualcuno della "casta" e la stessa si svegli, dovremo sopportare?
Come sempre? E io pago!
Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione
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