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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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Come possiamo difendere i motociclisti, se…

MotoInSpiaggia

…la cronaca è piena di episodi dove chi utilizza la moto esprime arroganza e mancanza di rispetto per gli altri? Per tutelare al meglio la categoria ed avanzare i nostri giusti e sacrosanti diritti dobbiamo "isolare" quelle poche pecore nere che buttano discredito all'intera categoria e coalizzano gli altri utenti della strada contro di noi.

Questo è uno sforzo che dovrebbero fare TUTTI i motociclisti di buona volontà!

La notizia che riportiamo, ovviamente legata al periodo delle ferie estive dove sembra si sia fatta a gara per battere i record delle farloccaggini, è quella di un endurista che ha ritenuto di infrangere il divieto di accesso per qualsiasi veicolo a motore verso la spiaggia di Cala Sisine in Sardegna, (zona protetta) in quanto evidentemente per costui, avere una moto significa fare quello che ci pare e piace!

Lo pseudo-mototurista è andato oltre la sbarra che vieta il passaggio ai mezzi parcheggiando il suo Ktm quasi a ridosso di un ristorante. 

La rumorosa presenza è stata subito notata da alcuni turisti che hanno segnalato il fatto ai gestori del locale e all’addetto del “club di prodotto” Costa del Baunei presente in spiaggia. 

A quel punto è stata avvisata la polizia locale: all'endurista di origini ferraresi è stata contestata la violazione dell’ordinanza sindacale, il centauro ha ammesso di aver commesso una leggerezza ed ha chiesto scusa per il suo comportamento (e questo va a suo merito, meno male!). 

Scuse che non sono valse a ridurre il danno: il "motociclista" è tornato in albergo con un verbale da 100 euro.

«Per tutelare le bellezze del nostro territorio - ha sottolineato il sindaco Salvatore Corrias, come ha riportato il quotidiano la Nuova Sardegna - in tutti i mesi dell’anno è vietato l’accesso alle spiagge di veicoli di qualsiasi genere, ad eccezione di quelli destinati al soccorso e di quelli autorizzati dal Comune».

Cosa sacrosanta! Le bellezze del nostro Paese vanno protette da "moto-cafoni" che non comprendono il valore ed i limiti delle due ruote ed un motore: noi vogliamo che il motociclismo possa essere praticato il più possibile e perché ciò avvenga dobbiamo evitare il ripetersi di simili episodi che sono poi alla base delle "strade chiuse" ai motociclisti in altre zone d'Europa!

Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione

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