Vorremmo solo un Paese NORMALE!
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05 Set 2013
In Francia funziona così: nelle strade dipartimentali che attraversano gli abitati, all'inizio degli stessi è posto uno di quei segnalatori luminosi che indicano e misurano la vostra velocità con cui state arrivando ("Vous rolez a: …. km/h").
Ad una certa distanza da questa indicazione viene posto il cartello che indica qual'è il limite di velocità su quel tratto di strada, infine, quasi all'uscita dell'abitato, è posizionato un autovelox (fisso) che rileva la vostra targa posteriore e quindi vi "fotografa" in caso di infrazione.
Il tutto ha una logica: ti dico a quale velocità stai arrivando, ti informo del limite di velocità per cui ti suggerisco di adeguarti, se non lo fai, ti sanziono; si potrebbe commentare quest'azione delle autorità francesi con termini come "logico", "corretto", "giusto", o forse "normale"…
In Italia funziona così: ti metto un limite di velocità assurdo del tipo 30 km/h su una strada rettilinea fuori da un abitato, poi metto la striscia continua che impedisce il sorpasso dei mezzi che viaggiano a questa velocità. a prescindere.
A questo punto ti piazzo un'auto civetta con agenti in borghese sulla stessa e la faccio viaggiare su questa strada per l'appunto ai 30 km/h, in attesa dei "polli", che NON riuscendo a mantenere tale andatura, sorpasseranno l'auto e supereranno la linea continua violando così "la legge"!.
Ovviamente nell'auto civetta gli agenti possono "certificare" la sanzione e poco più avanti una pattuglia regolarmente identificabile, fermerà il "reo" e lo potrà sanzionare per la violazione effettuata poco prima.
Come potremmo definire questo tipo di atteggiamento delle istituzioni? Come quello francese, oppure termini tipo "fedifrago", "vile", "infingardo", sono più adatti? Di sicuro non si può definirlo "normale" se facciamo un raffronto con gli altri Paesi Europei a cui dovremmo riferirci per migliorarci.
Ma in Francia funziona ANCHE così, (sull'altro fronte): i motociclisti nella loro stragrande maggioranza rispettano i limiti, hanno un abbigliamento consono alla sicurezza loro e degli altri, parcheggiano nei luoghi più logici (se ci sono adeguati spazi dedicati li utilizzano, altrimenti evitano di occupare spazi per auto o bus o peggio per handicappati), nei centri abitati rallentano (nella maggioranza dei Comuni della Drôme vi sono dossi a 30 km/h che sono dei SIGNORI dossi e provate a farli ai 40 e vedrete che fine faranno le vostre forcelle!).
Si vedono poche, pochissime pattuglie della Gendarmerie in quanto sarebbero inutili, le regole vengono seguite nella stragrande maggioranza anche per la logica e la conformità della segnaletica.
Non vi sono colonnine arancioni farlocche o la bizzarria per cui ogni comune sembra partecipare ad una gara tra di loro per posizionare cartelli assurdi, dossi fantasiosi che sembrano usciti dal Playmobil, oppure colorare le zone di attraversamento pedoni con la gamma dell'arcobaleno. o comunque creare un sistema anarchico, difforme, inutile alla fine, nel suo complesso, proprio per la sua mancanza di omogeneità.
Il posizionare i velox fissi là dove servono (con pochi cartelli) da' luogo, nel tempo, a sanzioni efficaci, ovvero REGOLAMENTA la circolazione: ovviamente le sanzioni debbono andare a buon fine, ovvero ci deve essere la certezza della pena, e non uno Stato che patrocina il "pentitismo/perdonismo" a tutti i costi!
In un Paese NORMALE poi, la Forestale si occupa di "foreste" (ma va?) e la Polizia Stradale di STRADE, le associazioni di motociclisti di educare in primis e difendere poi gli stessi e non si occupano di salamelle e patatine fritte, e le associazioni dei costruttori di moto si occupano di tutelare chi le moto le fa e non chi le usa..
Va beh, sì, come no…..lo sappiamo ormai da più di ventanni: siamo persone idealiste, che cercano l'utopìa, ovvero vorremmo che l'Italia diventasse, (almeno motociclisticamente parlando) un Paese NORMALE!
Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione
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