Il ritorno in grande stile della Horex!
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06 Apr 2014
HOREX è un marchio motociclistico tedesco: agli occhi degli appassionati di moto classiche, HOREX è ancora oggi considerato come uno dei marchi di moto più ambiti e prestigiosi.
Oggi è ritornato in auge con modelli di elite che rendono molto interessante avere uno di questi motoveicoli di eccellenza.
Ma conosciamo meglio la storia del marchio!
Nel 1920 inizia la storia del marchio: Fritz Kleemann installa il motore ausiliario "Gnom" con 63 cc a telai di bicicletta.
Il motore viene prodotto da Columbus-Motorenbau AG (Flugmotorenwerke Oberursel fino al 1918), una società in cui il padre di Fritz, Friedrich Kleemann era l'azionista di maggioranza.
Nel 1923, usando le lettere HO, abbreviazione di Bad Homburg e REX, il nome della società del padre che realizzava vasi di vetro, a soli 24 anni Fritz Kleemann, crea un nome per la sua impresa: HOREX Fahrzeugbau AG.
Il primo modello sportivo viene presentato alla fine del 1923. Kleemann continua ad aver fiducia nel motore Columbus ormai portato a 248 cc, sviluppato dal progettista di motori per aerei Edward Freise. Il telaio del motociclo venne costruito dalla fabbrica Stein.
Le prime vittorie in un certo numero di corse testimoniarono le potenzialità del primo modello HOREX e l'azienda iniziò presto la fabbricazione dei propri telai di moto.
Nel 1925 l'azienda provvedeva così al suo consolidamento: Columbus e HOREX si fondono insieme. I motocicli vengono venduti sotto il nome HOREX ed un certo numero di modelli mono e bicilindrici con cilindrate da 200 a 800 cc vengono costruiti fino al 1938.
Il grande 800 cc bicilindrico del 1933 con relativo ingranaggio della valvola OHC dimostra la forza innovativa di HOREX.
Ma è nel 1938 che nasce il motore per i futuri sviluppi: il capo progettista Hermann Reeb realizza la HOREX SB 35 con un motore a corsa lunga di 342 cc. Questo modello servirà come base per la successiva HOREX Regina.
Negli anni della produzione bellica HOREX è costretta a produrre materiale per l'impiego militare e la produzione motociclistica civile viene interrotta durante questo periodo di tempo.
Nel 1948 è il momento per un nuovo inizio: dopo la produzione di una serie di diesel e motori stazionari, la produzione di moto riprenderà con la HOREX SB 35.
Arriva quindi nel 1949 il rinnovato modello Regina: nuove sospensioni, freni migliorati ed un telaio rigido rappresentano un salto tecnologico rispetto al modello 35 SB.
La produzione del nuovo modello monocilindrico avviene a dicembre, ed è successo: si parla di un totale di 18.600 moto HOREX Regina costruiti nel 1950 ed esportati in 60 paesi in tutto il mondo.
Nel 1953, HOREX inizia la produzione della Regina 250, che inizialmente era destinato alla sola esportazione. Un modello di Regina 400 viene progettata per uso con un sidecar e questo modello viene aggiunto alla offerta dei prodotti Horex. Nel 1955 viene costruito il modello Imperator: HOREX realizza già nel 1951 un prototipo del motociclo con motore bicilindrico da 500 cc.
Il modello di produzione verrà prodotto nel 1955 ma con soli 400 cc. Unitamente al modello bicilindrico, l'azienda sviluppa l'HOREX Resident come successore per la Regina. I due modelli sono in grado di compensare il calo di vendite sul mercato motociclistico.
Nel 1956 la HOREX interrompe la produzione motociclistica ed inizia la produzione di ciclomotori e di scooter insieme a parti per Daimler-Benz, che prende il sopravvento sul marchio HOREX nel 1960.
Nel periodo che va dal 1960 al 2009 segue una storia di progressiva e definitiva chiusura: i diritti sul nome HOREX sono assegnati a Friedel Münch che costruisce la HOREX 1400 TI come un oggetto da collezione.
Hörmann-Rawema rileva quindi i diritti del marchio ed inizia ricostruendo e ridisegnando uno storico motore HOREX già nel 2010: si giunge così alla inaugurazione della NUOVA Horex con un modello spettacolare di VR6.
Al Bike Show di Dortmund è stata quindi presentata la VR6 Cafe Racer 33 ltd, dove 33 indica il numero di unità che saranno prodotte per quella che è un'edizione speciale e limitata.
Altrettanto speciale, nella simbologia e non solo, è il prezzo di 33.333 euro: ben più caro della VR6 Classic (venduta a "soli" 24.500 euro) da cui la nuova versione Cafe Racer 33 ltd. deriva.
Un delta di prezzo motivato dal rifacimento di alcune dettagli, a opera della LSL Motorradtechnik, azienda produttrice di parti speciali, e dalla dotazione ciclistica più raffinata.
La struttura di base è la medesima della VR6 Classic. Identico il telaio bitrave in lega di alluminio e, soprattutto, identico l'esclusivo motore a sei cilindri da 1.218 cc. Questo propulsore ha una particolare configurazione a V di soli 15°, che lo fa sembrare in linea a un primo sguardo.
La testata è infatti unica e sono soltanto tre gli alberi a camme secondo lo schema TOHC (triple overhead camshaft), con anche tre valvole radiali per cilindro. La potenza è confermata in 126 cavalli a 8.500 giri, mentre la coppia è di 120 Nm a 7.000 giri.
Il cambio è a sei marce e la trasmissione finale è a catena. Il peso è annunciato in 249 kg con il pieno di benzina. Le 33 VR6 Cafe Racer 33 ltd. verranno montate dall'officina Horex di Augsburg nel corso di quest'anno.
Nel mercato di "nicchia", sicuramente un marchio storico europeo da riscoprire!
Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione
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