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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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Vogliamo smetterla di fare i furbi con gli autovelox ?

Autovelox

E non ci riferiamo a quelli che lo vogliono evitare bensì a quelli che lo mettono. E' notizia di questi giorni che il PM della vicenda giudiziaria che vede coinvolti il sindaco di Gaglianico (BI) nella vicenda dei primi T-RED ha chiesto un anno ed otto mesi di reclusione per il sindaco stesso e per i responsabili della ditta che li installò.

Ma sugli autovelox le notizie sono continue: la sesta sezione civile della Cassazione con sentenza 21199 del 6 novembre 2012 (depositata il 28 novembre) ha sancito che per segnalare un autovelox occorre una precisa segnaletica e non basta l'annuncio sulla stampa locale.

La Cassazione spiega infatti che non è valida la multa rilevata con l'autovelox se la presenza del rilevatore automatico era stata annunciata non attraverso l'apposita segnaletica; non è sufficiente pubblicare la notizia dell'installazione sugli organi di stampa locale. 

Con tale motivazione è stato accolto il ricorso di un automobilista multato a Castel di Sangro in provincia di L'Aquila. In origine, il Tribunale aveva sì riconosciuto la mancanza di segnaletica indicante la presenza dell'apparecchiatura; però aveva ritenuto che l'annuncio dato su organi di stampa locale fosse una forma valida di comunicazione. 

Il tutto sulla base della circolare del 3 ottobre 2002 del ministero dell'Interno, Dipartimento della pubblica sicurezza, che al punto 7 (informazioni all'utenza) stabilisce: l'avviso dell'utilizzazione dei dispositivi può essere dato con qualsiasi strumento di comunicazione disponibile, e cioè attraverso pannelli a messaggio variabile, comunicati scritti o volantini consegnati all'utenza, annunci radiofonici o attraverso i media.

Per fortuna, la Cassazione, ha immediatamente stroncato questa strana interpretazione delle regole: il giudizio del Tribunale è sbagliato perché basato non sulla norma di legge bensì "su di una circolare ministeriale e, cioè, un atto che non costituisce fonte di diritto". A questo punto, c'è da augurarsi che quanto ribadito dalla Cassazione serva da monito agli Enti locali, affinché tutte le norme sull'uso corretto degli autovelox vengano rispettate. Ricordiamo anche che la legge e la direttiva Maroni (che riassume 12 circolari ministeriali precedenti) stabiliscono con chiarezza le regole per usare gli autovelox: l'articolo 142, comma 6-bis, del Codice della strada impone che le postazioni di controllo per il rilevamento della velocità siano: preventivamente segnalate; ben visibili.

Quello che si evince da comportamenti da "furbetti del quartierino" che non si è ancora diffusa una mentalità volta alla sicurezza, magari con più attenzione alla manutenzione stradale azione questa che diminuirebbe il rischio di incidenti stradali, bensì permane la volontà di fare cassa con azioni discutibili che non hanno rispetto della cittadinanza.

Il Coordinamento Italiano Motociclisti è attivo nel voler sensibilizzare le Ammnistrazioni Locali a comportamenti responsabili anche mediante una dialogo attivo con le rappresentanze dei Cittadini In Moto: siamo i primi a stigmatizzare comportamenti assurdi di chi passa nei centri urbani a velocità non corrette, ma se controlli e sanzioni vanno effettuate, questo deve avvenire in modo trasparente e corretto.

La legge va rispettata, ma vale per entrambe le parti, quindi è importante dare il buon esempio.

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