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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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Rotatorie, poche idee, ben confuse.

Rondabout

Molti non lo sanno ma nacquero con gli antichi Romani, poi furono prima i francesi e quindi gli inglesi ad evolverne l'utilizzo, ma le confusioni non sono solo storiche. Se volete farvi una cultura spiccia vi rimandiamo alla pagina  di Wikipedia sulla rotatoria. Va dato atto che sono gli inglesi a ribaltare il concetto di precedenza (1966), mentre i francesi si adeguano solo nel 1983, quindi bisognerebbe dire più correttamente "rotonde anglo-francesi".

Rimane il fatto che tuttora vi sono sovente perplessità sulle norme da tenere nella circolazione delle stesse : cerchiamo di chiarire i punti fondamentali, in primis, precisando che quanto esposto NON sono regole di legge ma curiosità sul fatto che sussistano molte confusioni sulla materia proprio perché non vi è chiarezza né da parte del legislatore, né dalla giurisprudenza, quindi ci si affida al buon senso, almeno per ora.

 

1) Nelle rotonde alla "francese" (sistema adottato in Italia) ha diritto di precedenza chi circola all'interno. Per chi è all'interno della rotatoria è indispensabile segnalare ogni manovra.

2) Chi entra nella rotatoria alla "francese" deve dare la precedenza ai veicoli che vi circolano. In fase di entrata nella rotatoria non è indispensabile segnalare la manovra ai veicoli che seguono.

3) Eventuali diverse modalità di circolazione sono segnalate attraverso l'apposizione di cartelli stradali o di strisce longitudinali. 

Questi tre suggerimenti provengono da un opuscolo informativo messo a punto da A.S.A.P.S. a cui rimandiamo per approfondimenti : Articolo ASAPS sulle rotonde

A questo punto sappiamo già le domande "che sorgono spontanee" come si diceva un tempo : "ma la freccia va messa e se sì, dove ?", "E se la rotonda consente di entrare su più file, come mi comporto ?".

Allo stato attuale non esiste uno specifico articolo del codice della strada che ne dettagli i comportamenti e tutti gli Organi di Vigilanza si richiamano ad una circolare del Ministero dei Trasporti firmata da tal Ing. Dondolini (vedi in fondo all'articolo) che cerca di chiarire un discorso legato alla carreggiata, ma fa più confusione che chiarezza.

In mancanza di una norma precisa, il comportamento corretto in una rotatoria va dedotto dalle regole generali della circolazione con tutte le perplessità esposte, motivo per cui la confusione regna sovrana.

La rotonda va considerata come una carreggiata normale, soltanto curva ; perciò, uscire dalla rotatoria equivale alla svolta a destra su una carreggiata rettilinea, per la quale è previsto l’azionamento della freccia a destra.

Questa regola ricavata dalla logica funzionerebbe solo se si avesse la certezza che tutti gli utenti della rotonda metteranno la freccia prima di uscirne: in questo modo, chi è in attesa, se vede la freccia può andare tranquillo, se non la vede vuol dire che quell’auto prosegue nella rotatoria e ha diritto alla precedenza.

Questo comportamento logico e razionale lo potrete facilmente osservare superando le Alpi, dove dai bulgari, agli estoni, passando per austriaci, sloveni, finlandesi, ungheresi, ecc.. è praticato in modo omogeneo, si potrebbe dire all'unisono, mentre da noi vige la regola della "fantasia italica" !

Poiché quasi nessuno aziona l'indicatore di direzione prima di uscire, si è costretti ad aspettare e cercare di intuire le intenzioni di chi sta percorrendo la rotonda (con inevitabili fraintendimenti).

C’è però anche un’altra interpretazione sulla condotta corretta da tenere in un rondò, ed è quella inglese, spiegata minuziosamente e chiaramente nel loro "Highway Code" ed insegnata a tutti i giovani aspiranti automobilisti, che imparano a tenere la posizione corretta sulla carreggiata senza tagliare la strada agli altri utenti (in caso di rotonde a più corsie) ed a indicare chiaramente la propria traiettoria.

Questa condotta potrebbe essere applicata anche in Italia, anche se non essendoci una norma precisa rimane nell'ambito delle interpretazioni.

Quando si impegna una rotonda, chi deve svoltare a destra deve mettere subito la freccia a destra; chi va diritto, metterà la freccia a destra soltanto immediatamente prima dell’uscita; chi va a sinistra, metterà la freccia a sinistra e la terrà sino in prossimità della sua uscita, quando allora metterà la freccia a destra.

In questo modo, le intenzioni di tutti gli utenti sono chiare e la potenzialità di fluidificazione del traffico del rondò può essere esplicata al massimo. 

Mettere la freccia a sinistra se si va a sinistra viene più spontaneo che non mettere quella a destra quando si esce (nella maggior parte delle rotonde, si percorre una traiettoria perfettamente diritta) ed è un ottimo modo per far sapere a chi è in attesa di entrare che si sta per passargli davanti e che deve dare la precedenza.

Nelle rotatorie a doppia corsia, va tenuto a mente che la corsia di sinistra serve per svoltare a sinistra o andare diritto, quella di destra per svoltare a destra, chi deve andare dritto o peggio ancora girare a sinistra e si mette sulla corsia di destra, rischierà di tagliare la strada a chi legittimamente intende andare diritto utilizzando la corsia di sinistra.

In qualche caso, all’entrata in rotatoria su due corsie, si trova la segnaletica orizzontale, indicante che tutte e due le corsie possono essere usate per andare dritto, questo caso è ammesso solo se anche all’uscita (nella strada di fronte) si trovano due corsie, ed è l’unico caso dove è consentito in una rotatoria la marcia per file parallele. 

Questi suggerimenti di buon senso che abbiamo riportato, provengono da un blog di "professionisti della strada", ovvero persone che ogni giorno, vivono la strada, in tutta Europa vivendo l'assurdità delle differenti legislazioni e le tante anomalie di molti codici della strada (forum camionisti).

La regola di fondo è sempre la solita : prudenza, prudenza ed ancora PRUDENZA !

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Stampa

A margine, la nota del Ministero dei Trasporti :

Ministero dei Trasporti                                                                                                                                                                     Dipartimento per i Trasporti Terrestri                                                                                                                                                                                                                                                                                                               Direzione Generale della Motorizzazione
Divisione VIII 

Parere: Circolazione su rotonde.

Con riferimento alla segnalazione inoltrata con la nota in riscontro, si comunica che l’immissione nella circolazione sull’anello delle rotatorie è generalmente regolata con il segnale “dare precedenza” di cui all’art. 106 del Regolamento (DPR n. 495/1992). La realizzazione delle intersezioni a rotatoria è contemplata dal par. 4.5 delle “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”, approvate con Decreto 19 aprile 2006 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (G.U. n. 170 del 24.07.2006). Trattandosi di intersezioni a raso, tale realizzazione non può essere indiscriminata, ma limitarsi alle tipologie di strade elencate nella Figura n. 3 – par. 3. Essa è pertanto ammessa solo tra strade ad unica carreggiata, e cioè extraurbane secondarie, strade locali extraurbane e urbane, e strade urbane di quartiere; è esclusa per strade a due carreggiate, e cioè autostrade, strade extraurbane principali e strade urbane di scorrimento. La circolazione sull’anello deve essere organizzata sempre su una sola corsia (e deve conseguentemente svolgersi in accodamento), come indicato nella Tabella n. 6 – par. 4.5.2. La larghezza dell’unica corsia, appositamente prevista per consentire l’inserimento dei complessi formati da motrice e rimorchio, non giustifica la circolazione in affiancamento, nè è prevista dalle norme citate la presenza di più di una corsia. In base al diametro della circonferenza esterna, si distinguono rotatorie convenzionali (tra 40 e 50 m), compatte (tra 25 e 40 m) e mini-rotatorie (tra 14 e 25 m); per sistemazioni con “circolazione rotatoria”, che non rientrano nelle tipologie di “intersezioni a rotatoria” descritte dal par. 4.5.1 delle suddette norme, le immissioni devono essere organizzate con appositi dispositivi. Si resta a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento.

FM/RS IL DIRETTORE GENERALE

(Dr. Ing. Sergio DONDOLINI)

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