Il Grande Vigile presto attivo in Italia: siete avvertiti!
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03 Ott 2014
In autunno massima operatività per il Centro nazionale accertamento delle infrazioni: tutor ed ingressi ZTL verranno usati per individuare mezzi privi di assicurazione, con fermi giudiziari o altre pendenze.
In automatico verranno redatti verbali e spedite le multe. A breve passare sotto un Tutor in autostrada o entrare in una ZTL video controllata sarà come farsi fare una radiografia automobilistica.
Tutte le postazioni di controllo presenti nella penisola ormai fanno riferimento al Centro nazionale accertamento delle infrazioni (CNAI) di Settebagni, vicino Roma.
Dal prossimo autunno, sempre che il Parlamento si dia un mossa, sarà sufficiente uno sguardo dei 600 Telepass dislocati sulla rete autostradale, oppure dei Tutor o delle telecamere ZTL cittadine per essere identificati, analizzati ed eventualmente sanzionati.
Non si parla più solo di eccessi di velocità o mancanza di permessi, ma anche di guida senza assicurazione, con revisione scaduta, con fanali rotti oppure senza casco (ovviamente per i motociclisti).
La piattaforma è in rodaggio da tre anni ma oggi è pronta per il gravoso impegno di "educare" gli automobilisti italiani. In paesi come la Germania il controllo remoto è prassi da molto tempo. In fondo si è trattato di stabilire collegamenti con le banche dati che archiviano le targhe, i dettagli assicurativi, la presenza di fermi giudiziari, bolli, eccetera. In caso di anomalie, scatterà il verbale automatico e partirà la multa in tempo massimo di 24 ore.
Per altro bisogna sottolineare che gli indici statistici italiani sono positivi sul fronte incidenti e morte sulle strade, rispetto a 10 o 20 anni fa, ma questo si deve soprattutto alle tecnologie di sicurezza automobilistica più che a un netto miglioramento dei comportamenti.
Ad ogni modo al solito l'Italia si dividerà su questa novità. Da una parte i pluri-multati, magari in alcuni casi condannati a vivere in zone dove i Comuni approfittano un po' troppo delle violazioni. E dall'altra i rispettosi del Codice, che per qualche "strana" coincidenza astrale non vengono sanzionati da anni. Ovviamente chi usa l'auto per lavoro è più a rischio di chi fa pochi chilometri all'anno, ma questo è un dettaglio secondario che non dovrebbe condizionare le regole di civiltà (automobilistica) di un paese.
Il Grande Pizzardone (o ghisa, civich, tubo, come preferite) sarebbe dovuto entrare in azione già tre anni fa ma è sempre mancato un decreto ad hoc.
Adesso dovrebbe essere inserito un emendamento nella legge di Stabilità o in sede di conversione del decreto "Sblocca Italia". Tutti i partiti si dicono d'accordo, ma il colpo di mano è sempre dietro l'angolo. Il principale obiettivo comunque è quello di individuare e multare chi circola senza polizza assicurativa.
Secondo le ultime stime Ania si parla di circa 3,8 milioni di mezzi senza polizza o con contrassegno scaduto.
"Abbiamo intenzione di aumentare i controlli anti-alcol sugli autisti di pullman e noleggio con conducente. Secondo i nostri dati, c’è un aumento delle violazioni. Per gli autisti non c’è il margine di tolleranza fino a 0,5: quando guidano non possono bere nemmeno una birra", sottolinea Roberto Sgalla, direttore Stradale, Ferroviaria e Postale, volgendo lo sguardo al futuro. "In Germania già oggi riescono a verificare da remoto lo stato degli pneumatici. Sperimentazione già fatta anche in Italia, ma il sistema è complicato e costoso".
E per quanto riguarda chi guida sotto l'effetto di stupefacenti? Nel primo semestre 2014 i casi accertati di sono stati appena 436 contro gli 8.618 dell’alcol test.
"Per contestare l’infrazione dovremmo avere sempre un medico con noi per fare analisi del sangue al posto di blocco. A Teramo abbiamo un protocollo sperimentale con l'Asl, per cui un dottore a turno ogni sera gira con gli agenti. Al dipartimento Antidroga giace da tempo una nostra proposta per estenderlo a tutta l'Italia, da finanziare con le multe fatte con Alcoltest o Autovelox accertate tra le 22 e le 6 di mattina che, per legge, sono aumentate del 30 per cento".
Coordinamento Italiano Motociclisti
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