Fate attenzione alla vostra patente se andate in Svizzera!
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08 Feb 2014
La Confederazione Elvetica multa i titolari delle vecchie “B” perché manca l’autorizzazione esplicita a guidare le moto: è necessario fare un duplicato! I frontalieri over 46 che fanno avanti indietro con la Svizzera in scooter si stanno riversando in massa presso le Motorizzazioni di Como e Varese per farsi fare un duplicato della patente, spendendo 40 euro e perdendo una mattinata di lavoro.
Questo perché la Confederazione Elvetica, dal 1° gennaio, sostiene di aver recepito una normativa Europea che impone che sulla patente sia scritta fisicamente l’autorizzazione a guidare motocicli.
In effetti prima del 1986 i titolari di patente B erano automaticamente autorizzati a guidare anche le moto a differenza di quanto avviene oggi, anche se sui vecchi documenti lo spazio corrispondente alla licenza A restava libero: ci riferiamo alle vecchie patenti quelle di carta colore rosa!
E' la stessa cosa che avviene per i titolari di patente C, dove restavano bianche le caselle A e B, mentre invece le caselle per i veicoli che non si potevano guidare erano caratterizzate da una fila di asterischi.
Oggi, secondo quanto stabilito dalla normativa sulle patenti, il numero del documento compare su ciascuna delle caselle, quindi con le nuove patenti in plastica tipo carta di credito la situazione non si presta a contestazioni.
Per quanto attiene invece le "vecchie" patenti cartacee, ci troviamo in una situazione in cui la Svizzera, dal punto di vista normativo è in contrasto con quanto avviene in Unione Europea.
Nel caso in cui ci si faccia duplicare la patente per furto o smarrimento viene, da anni, rispettata questa norma e la card riporta il numero della patente su ciascuno spazio corrispondente ai veicoli che si possono guidare, come detto.
Quindi lo spauracchio elvetico vale solo per chi ha ancora in mano il proprio documento originale, conseguito prima del 1986: in ogni caso la questione deve essere approfondita (gli uffici di Camorino della Sezione della Circolazione del Canton Ticino, al momento non forniscono nessun riferimento normativo, né svizzero né europeo, per questa pratica), ma ci risulta che l’Unione Europea, nelle normative relative ai titoli di guida, rispetti il principio che i diritti acquisiti sono fatti salvi.
Per cui, come viene confermato anche dall’ufficio Patenti della Direzione Generale del Traffico, sezione Nord Ovest, tale questione non si dovrebbe neppure porre.
Allo stato attuale la polizia cantonale sta solo avvertendo i motociclisti italiani che rischiano l’accusa di guida senza patente e che, oltre alla sanzione fino a “360 aliquote giornaliere” (in Svizzera le multe per le infrazioni più gravi sono legate al reddito, anche se presumibilmente non per gli stranieri), è previsto il fermo del veicolo.
Tale situazione è in contrasto con una delle direttive dell’Unione Europea sull’armonizzazione delle patenti, la 2006/126 del 20 dicembre 2006, dove al punto 5 viene dichiarato: “La presente direttiva non dovrebbe pregiudicare le abilitazioni alla guida esistenti, concesse o acquisite prima della data di applicazione”.
Indubbiamente negli ultimi tempi nell'ambito dei rapporti tra Italia e Canton Ticino si è assistita ad una sorta di "guerra" tra le reciproche Forze dell'Ordine: sono stati tantissimi gli automobilisti elvetici multati dalle autorità italiane in quanto "rei" di non aver applicato l'adesivo "CH" sulle proprie autovetture!
Insomma, se gli italiani fanno i puntigliosi come gli "svizzeri", è facile che si crei la legge del contrappasso!
Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione
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