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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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Revisione annuale dei motoveicoli: a che punto siamo?

UE Flag

Dopo un'estate abbastanza tranquilla, i politici, almeno in Europa, sono tornati alle loro scrivanie per mettersi al lavoro. Questo è quindi il momento ideale per fare il punto della situazione per quanto riguarda il controllo tecnico o revisione annuale.

Nel giugno di quest'anno abbiamo esposto la situazione in cui l'influente Commissione TRAN (Trasporti e Turismo) del Parlamento UE ha votato a favore per escludere le motociclette dalle proposte di sperimentazione in corso avvalorando tale decisione mediante uno studio che, tra l'altro, aveva l'obiettivo di confrontare i risultati di sicurezza dei Paesi dove già la revisione è presente da anni rispetto a quelli senza. 

Questo è stato fatto perché, la Commissione TRAN non ha creduto alle prove fornite dalla Commissione Europea per avvalorare  la decisione di comprendere i motocicli nelle proposte da lei fatte.

L'esito di quel voto era considerato un ragionevole compromesso per quasi tutte le persone coinvolte, ma questa decisione è stata ribaltata da alcuni europarlamentari (in particolare il belga Verdi e l'eurodeputato Isabelle Durant), che hanno presentato un ulteriore emendamento alla ore 11 per forzare l'inserimento dei motoveicoli di nuovo, nelle proposte durante l'assemblea plenaria (votazione finale).

Siete confusi? In realtà è abbastanza semplice

I comitati (come TRAN e IMCO) sono qualcosa di simile a gruppi di esperti. Sono costituiti da un piccolo numero di europarlamentari che studiano le proposte in grande dettaglio e consigliano i loro colleghi del Parlamento Ue sulla questione.

Il voto in plenaria è quello in cui tutti i 700  europdeputati possono partecipare. 

Sebbene gli eurodeputati siano apparentemente liberi di votare in qualunque modo essi scelgano, è prassi comune per loro di votare secondo le linee proposte dal loro partito o gruppo di appartenenza.

Poiché sia la TRAN (Trasporti e Turismo) che IMCO (Mercato interno) in qualità di comitati tecnici, si espressero contro l'inserimento delle moto nella revisione tecnica annuale, era stato previsto che il voto in plenaria avrebbe accolto questo punto di vista, anche se era noto che il voto sarebbe stato di misura, come in effetti è stato. 

I deputati del Parlamento dell'UE sono effettivamente divisi sulla necessità o meno dei controlli tecnici estesi a tutti i veicoli.

Così ora che cosa succede?

Ricordiamo come è strutturata la gerarchia decisionale dell'Unione Europea; ci sono tre corpi principali che compongono l'UE, e cioè:

  • La Commissione Europea è costituita (fino al 2014) di 27 membri, nominati dai singoli Governi Nazionali.
  • Il Consiglio dell'Unione europea (o Consiglio dei Ministri Europei), che rappresenta i governi nazionali.
  • Il Parlamento UE, che rappresenta parte di noi, i cittadini, ed i cui membri sono eletti direttamente da noi.

La Commissione è l'organo che propone la legislazione (in questo caso una norma che obblighi la revisione tecnica annuale sui veicoli), che poi sottopone al Consiglio dell'Unione Europea ed al Parlamento UE, perché la stessa venga ad essere approvata o respinta.

La Commissione UE ha ammesso che ignorò le testimonianze contrarie alla revisione annuale e ha invece preso come riferimenti assoluti i dati forniti dalle società che svolgono le revisioni in Europa, e, naturalmente, quest'ultime hanno tutto da guadagnare (si parla di centinaia di milioni di euro) se verranno adottate le proposte di revisione obbligatoria annuale anche per i motoveicoli.

Il Consiglio dell'UE ha esaminato le proposte, ha messo in discussione le prove fornite dalla Commissione, ed ha preso posizione contro la Commissione.

Il Parlamento UE, come abbiamo visto, è di fatto diviso a metà sulla necessità di un controllo tecnico annuale ed esteso a tutte le categorie dei veicoli.

Perché il voto è stato di misura, ora parte dell'accordo di compromesso è stato quello di iniziare un dialogo a tre, ovvero le diverse parti della gerarchia per rivedere meglio la questione. In altre parole, una discussione a tre vie in cui i rappresentanti delle tre principali istituzioni dell'Unione europea cerchino di raggiungere un accordo su una via COMUNE da seguire

In questo caso, le proposte sono stati deferite alla commissione TRAN in primo luogo alla quale è stato affidato il compito di cercare di raggiungere un accordo con il Consiglio Europeo (che, ricordiamo, non ha compreso le motociclette dalla obbligatorietà).

Questo, in sintesi, è dove si arrivati con l'evoluzione della proposta ora. Resta da vedere se si raggiungerà un accordo su una via comune da seguire. Continuiamo a monitorare il processo tramite la FEMA (Federazione Europea delle Associazioni di Motociclisti).

Per continuare la nostra azione di difesa dei diritti dei motociclisti a livello Europeo, possiamo farlo solo con il sostegno dei nostri associati. 

Se non lo sei, perché non unirsi a noi ? Insieme, saremo più forti.

- Traduzione ed adattamento di un articolo dell'Associazione Irlandese dei Motociclisti (MAG Irlanda)

- A cura dell'Ufficio Comunicazione del Coordinamento Italiano Motociclisti

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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