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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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Francia: un altro mondo è possibile, la circolazione per interfile per motociclisti è legale!

Interfile

L'informazione circolava da tempo e ne avevamo fatto in passato resoconti specifici traducendo parte della stampa di settore della nazione transalpina, ora la notizia è ufficiale e ve la riportiamo.

In Francia, ora, per le moto la  sperimentazione per la circolazione tra le file di automobili sulle autostrade è stata annunciata ufficialmente dal Ministero degli Interni.

 

Inizierà in quattro aree test che sono state designate dai responsabili pubblici,  senza tuttavia specificare in dettaglio le strade interessate.

La aree interessate sono le seguenti:

  • Ile de France
  • Bouches du Rhône
  • Gironde
  • Rhône

L'esperimento iniziale potrebbe cominciare dalla tangenziale di Parigi.

Ovviamente la circolazione per interfile dei motociclisti dovrà seguire regole certe ovvero:

• Limite di velocità di 50 km / h

• Obbligo di percorrere tra le due corsie più a sinistra.

L'esperimento dovrebbe iniziare nell'autunno del 2015

Le autostrade e tangenziali interessate saranno pubblicate a quelladata, assieme a  campagne di sensibilizzazione e informazione.

Le zone dei test saranno attrezzate con sensori per contare le moto e la loro velocità

La sperimentazione durerà due anni.

Cosa dire? Una Nazione dove le motociclette in autostrada pagano la metà delle autovetture, dove i parcheggi dedicati alle moto con stalli concepiti in modo tale che la tuo non li possano invadere, cartelli di benvenuto ai "motards" nelle strutture ricettive, un'assicurazione nata da parte della volontà dei motociclisti per i motociclisti (Mutuelle des motards).

Ora la legalizzazione della possibilità di risalire le file di automobili, insomma una Nazione dove le esigenze dei motociclisti vengono sentite e soddisfatte.

Forse perché esiste un'associazione di motociclisti con un notevole numero di iscritti (un quarto di quelli che ha F.M.I.) e che è presente nelle istituzioni, ovvero che si fa SENTIRE quando queste non tengono conto delle esigenze dei "motards"?

Noi ci abbiamo provato a "copiare" i francesi ed abbiamo fatto proposte concrete e sensate che per raggiungere l'obiettivo avevano una sola necessità: la partecipazione dei motociclisti e la solidarietà da parte loro.

Che non c'è stata. Punto. Ed ora basta, noi siamo al capolinea. O è ora di dire "Je suis motard?"

Coordinamento Italiano Motociclisti
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Partecipate al nostro progetto per la tutela dei motociclisti :
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