Latinoamericana oggi, a volte ritornano…
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21 Dic 2014
Molti di noi hanno letto il “Diario di viaggio in motocicletta” del Dott.Alberto Granado e del suo compagno a bordo di una Norton 500 lungo il Sud America dal gennaio a giugno del 1952 per quasi ottomila chilometri: sul nome del medico molti si domanderanno il classico “chi è?”, ma sul nome del compagno di viaggio, tale Ernesto Guevara, forse un “mi ricorda qualcosa”…potrebbe sovvenire..
Ora la notizia è che l’ultimo figlio del “Che” si reinventa agente di viaggio lanciando un tour in moto ispirato al viaggio che suo padre fece da giovane, quello testè riportato.
L’agenzia si chiama “La Poderosa”, proprio come la Norton 500 di fabbricazione britannica di Ernesto Guevara.
Dalla storia al mito e dal mito al business: non è un novità per la figura di Ernesto Guevara, detto “Che”, guerrigliero eternamente giovane della rivoluzione cubana, venerato come un eroe nella sua isola e icona mai appannata del marxismo globale.
Quando poi le sue gesta ritornano un affare di famiglia, al mito si aggiunge quel pizzico di realtà capace di renderlo quasi irresistibile ed il richiamo non è solamente al libro frutto dell’impegno e della costanza di Granado.
Gli appunti del giovane Che, vennero pubblicati solamente nel 1992, e quindi diventarono un film del 2004, “I diari della motocicletta” (girato dal brasiliano Walter Salles e interpretato dal messicano Gael Garcia Bernal).
Anche sull’onda di quel successo cinematografico, Ernesto Guevara junior, 49enne figlio della seconda moglie del “Che” Aleida March, residente a Cuba e di professione avvocato, ha pensato di vendere un accattivante pacchetto turistico.
Il costo? Beh…non è certo per “poveri impegnati”: si va dai 3.000 dollari per 6 giorni, ai 5.800 per 9, volo per Cuba escluso.
Le moto scelte per il tour? Harley Davidson fiammanti, a scelta tra i modelli Touring Street Glide o Dyna Wide Glide, al posto della vecchia Poderosa, ed un percorso tutto cubano certo meno avventuroso dell’originale.
Due gli itinerari proposti, battezzati con il soprannome del giovane Guevara, Fuser 1 e 2.
Alla scelta pubblicitaria dei nomi si abbina il percorso “rivoluzionario” ad uso del turista facoltoso, che comprende tanto i luoghi guevariani de L’Avana che il mausoleo di Santa Clara, circa 250 chilometri a est della capitale.
Curiosamente, alla “Poderosa Tour Guevara” il figlio del condottiero cubano, si ritrova a lavorare con Camillo, amico di vecchia data e figlio del guerrigliero cubano Antonio Sanchez Diaz, ucciso in battaglia nel 1967, pochi mesi prima del “Che”.
“Ernesto Guevara”, si legge sul sito della sua agenzia di viaggio “ha ereditato dal padre la passione per le moto”.
Per questo “orgoglioso della sua gente, (Guevara) ha a sempre desiderato condividere l’esperienza di godere le bellezze della propria terra con gli amici e la comunità dei motociclisti che visitano l’isola”. E conclude l’auto-promozione: “Ernesto realizzerà i tuoi sogni sviluppando anche i propri”.
Al di là del tour e della possibilità di poterlo realizzare, il poter avere l’occasione di conoscere il figlio di una icona dei nostri tempi potrebbe essere un forte stimolo per molti motociclisti con i capelli grigi.
La motocicletta è sovente una sorta di “fil rouge” che unisce interessi e persone totalmente differenti, ma che nella passione della due ruote ed un motore si incontrano su una strada, quale essa sia, diventerà la strada condivisa.
Coordinamento Italiano Motociclisti
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