Discriminazione verso i motociclisti negli USA?!
- Dettagli
-
23 Set 2014
Discriminazione verso i motociclisti negli USA?!
Segnaliamo e riportiamo un articolo di Pietro Ambrosioni (Moto.it) su un tema interessante ovvero la dsciriminazione dei motociclisti testimoniata da una esperienza diretta: a volte anche in Italia non è noto a molti motociclisti che discriminazioni di “circolazione” esistono concretamente come le strade vietate alla circolazione dei soli motociclisti (vedi Casalborgone-Asti) e questo avviene in molte altre Nazioni Europee.
Negli USA poi il fenomeno di gruppi organizzati su motociclette con scopi non sempre in linea con la legalità ha sicuramente dato stura a situazioni limite nel rapporto tra motociclisti e forze dell’Ordine.
Ma ecco il testo dell’opinionista.
USA. La polizia ferma i motociclisti? E' discriminazione!
Negli USA l'istituzione di posti di blocco specifici per le moto è considerata come una vera e propria discriminazione.
Oggi sono andato a ritirare uno degli obiettivi che ho tritato durante il mio recente viaggio in Colombia. Le vibrazioni di 10 giorni in fuoristrada hanno praticamente smontato il mio Canon EF 15mm e meno male che lo tenevo in un sacchettino sigillato con un pacchetto di silica gel per assorbire l'umidità terribile della jungla colombiana. In pratica l'ho portato al Canon Service Center così come l'ho trovato nella mia borsa: un mucchietto di lenti, viti e anelli vari, come se fosse un kit fai da te. Non vi dico la faccia che hanno fatto.
Beh, stavo rientrando a casa sulla mia PC800 quando mi ha fermato la polizia per un controllo di routine.
Niente di speciale, patente e libretto, controllo delle varie luci e una veloce occhiata per capire se magari avevo bevuto o roba del genere.
Tutto a posto (andavo anche più piano del limite di 55 miglia/h) e mi hanno lasciato andare quasi subito. Niente di strano, giusto? SBAGLIATO!Il problema dei controlli random sui motociclisti è un problema grave e la AMA (American Motorcyclists Association) da anni lotta per la loro abolizione.
C'è anche un sito dedicato http://amajoin.com/landing/advanstar/.
Dove sta il problema? Sta nel fatto che la Costituzione Americana vieta qualsiasi tipo di discriminazione a priori.
In pratica le forze dell'ordine hanno il diritto di fermarti se stai facendo qualcosa di sbagliato, ma se tu sei in regola, la moto è a posto e non stai guidando come in MotoGP non possono e non devono fermarti. Il fatto che fermino specificamente le moto con checkpoint fatti ad hoc viola il diritto di chiunque si trovi sul suolo americano (sì, anche gli stranieri).
Per farvi un esempio di come funziona la faccenda, sappiate che normalmente questo comportamento da parte della polizia sarebbe paragonato al "racial profiling", ovvero fermare qualcuno per eseguire un controllo solo in base al fatto che sia sudamericano o di colore.
La Costituzione è talmente specifica che anche se vieni fermato perché effettivamente hai fatto qualcosa di sbagliato o sei fuori regola, la polizia può solo prendere provvedimenti riguardo a quel particolare reato e niente di più.
Mi spiego: tra California, Arizona, New Mexico e Texas i dati parlano di quasi 11 milioni di probabili clandestini che vivono tranquillamente negli USA.
Ipotizziamo che uno di loro viene fermato per aver bruciato uno stop o perché le luci degli stop non si accendono. Bene, la polizia NON PUÒ eseguire controlli a scopo di verificare il suo stato di residenza o cittadinanza, ma solo dargli una multa per l'infrazione rilevata. E credetemi, polizia e forze dell'ordine in generale stanno molto attente a non oltrepassare il limite, per non venire trascinate in tribunale da qualche associazione a favore dei diritti di questa o quella etnia. Un vespaio che immancabilmente genera una levata di scudi da parte di TV e quotidiani, pronti a cavalcare la tigre del momento.
Alla luce di questo diventa chiarissimo come l'istituzione di posti di blocco specifici per le moto sia non solo contro la legge ma anche smaccatamente in contrapposizione con il trattamento che viene riservato a tutti gli altri: una vera e propria discriminazione.
Qualcosa però si sta muovendo ed una commissione sopportata sia dai Repubblicani che dai Democratici ha presentato a Marzo una proposta di legge in Senato per scoraggiare questa pratica.
Una legge per spingere le forze dell'ordine a rispettare la legge, bah. Il modo in cui la legge funziona (tra l'altro simile ad un'altra proposta presentata alla Camera qualche anno fa) è piuttosto contorto: invece di vietare apertamente la pratica dei checkpoint riservati alle moto, si proibisce alle forze dell'ordine di usare fondi federali per approntarli. In questo modo, con le casse degli Stati sempre più in rosso, si spera che la cosa vada a scomparire.
Eh già, ormai anche qui si esita ad affrontare le situazioni a viso aperto, anche quando hai la Costituzione dalla tua parte. E qui la Costituzione la prendono MOLTO seriamente!
di Pietro Ambrosioni
da moto.it
Nostro commento: è da notare come negli USA esista un’associazione (AMA) che fa gli interessi dei motociclisti e sia da loro supportata con un bel numero di iscritti, altrimenti non vi sarebbe alcuna reazione a situazioni come questa, ma è la forza del numero dei loro iscritti che da’ loro fiato e vigore al punto di far varare leggi corrette all’interno del “palazzo”, ovvero una trasparente azione di lobby della categoria….qui in Italia, invece, beh…fate vobis……
Coordinamento Italiano Motociclisti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
© Riproduzione concessa citando la fonte e il link all'articolo.
Leggi tutto...