Patente a punti: in Germania cambia tutto!
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09 Giu 2014
ll fatto stesso che ogni Nazione Europea adotti sistemi differenti su questo tema, la dice lunga sulla mancanza di visione progettuale dell’Europa Unita: ma veramente si può pensare che adottare SOLAMENTE una moneta unica possa creare le premesse per una nazione “federata” omogenea?
In Germania si è completamente rivisto il sistema della patente a punti ed è una vera rivoluzione volta a concetti di semplificazione e “formazione”: in questa Nazione non si “decurtano” i punti ma si accreditano penalità.
Insomma, si parte da 0 e più maturate “penalty”(punti di demerito) rischiate: con 8 punti, via i permessi di guida per almeno 6 mesi e si resta vigilati per 5 anni.
In Germania, dal primo maggio 2014, è entrato in vigore un nuovo sistema di decurtazione dei punti patente (anche se nella repubblica federale tedesca i punti non si decurtano, ma si attribuiscono), nato col semplice scopo di migliorare il comportamento dei conducenti sulla strada e di adeguare il sistema sanzionatorio.
Tutto è ora più semplice sia per i conducenti che per le strutture che si occupano di violazioni, da chi le contesta fino a chi definisce i procedimenti amministrativi che seguono il verbale, con una vera e propria rivoluzione del “Dobrindt”, il registro generale delle infrazioni.
Quando un conducente tedesco commette una violazione per la quale è previsto un “penalty”, i punti non gli vengono decurtati, ma aggiunti.
Si parte cioè da zero e si va avanti: fino al 30 aprile per vedersi sospendere o revocare la patente bisognava raggiungere un totale di 18 punti, mentre da quel momento in poi basterà raggiungere la soglia degli 8 punti per andarsene a casa a piedi, in autobus, treno o taxi.
Ovviamente, la patente può essere ritirata anche in caso di infrazione particolarmente grave, secondo una procedura che più avanti vedremo.
Il cambiamento è intanto nominale: il vecchio registro della motorizzazione presso il quale confluivano i dati relativi all'accredito di penalità, il “Verkehrszentralregister” (registro generale della Motorizzazione), sarà sostituito dal “Fahreignungsregister” che letteralmente significa registro di salute del conducente.
Notare che un conducente che ha zero punti, che non ha ricevuto sanzioni per le quali siano previste sanzioni accessorie, è un conducente che sta bene e che fa stare bene gli altri.
Si chiama “meritocrazia” e poco ha a che vedere con la “piaggeria” italica del perdonismo e del pentitismo.
È stato anche interamente rivisto il reticolo delle infrazioni, attribuendo solo a quelle pericolose per l'incolumità pubblica le penalità che interverranno sulle patenti dei conducenti.
Parliamo di eccesso di velocità (che resta la violazione più diffusa in Germania), di guida in stato di ebbrezza, dell'uso del telefono cellulare, delle violazioni delle norme in materia di trasporto merci pericolose, di omissioni di soccorso e via di seguito, mentre per tutto lo spettro delle restanti violazioni è sufficiente corrispondere la sanzione amministrativa.
La chiusura del Verkehrszentralregister e la migrazione dei dati nel Fahreignungsregister ha permesso allo Stato, che ha subito aggiornato il sistema di calcolo delle penalità, di cancellare addebiti a 141mila persone, con la revoca di oltre 386mila procedimenti di penalizzazione, relativi a infrazioni che oggi non sono più rilevanti e che potranno essere pagate con le corrispondenti sanzioni amministrative.
Ovviamente siamo in Germania e quindi il ricalcolo di tutto il sistema non si è trasformato in un generalizzato indulto o in un'amnistia per tutti: i circa 50 milioni di punti confluiti fino al 30 aprile al Registro generale della Motorizzazione sono stati ricalcolati in base alle nuove regole e, dunque, nessuno la farà franca.
Le nuove regole prevedono solo 3 livelli di infrazione, mentre nel precedente sistema ne esistevano 7, simboleggiati da una scala cromatica che parte dal verde, nel quale è inserito il conducente che ha accumulato fino a 3 punti di penalizzazione e che è stato iscritto nel registro dei cattivi soggetti (passateci la definizione).
L'indicatore arriva poi all'arancione (4-5 punti) che comporta l'esortazione ad un comportamento corretto e passa poi al rosso (6-7 punti), con il “warning”, un richiamo formale che funge da avvertimento a tutti gli effetti, e finisce al nero, quando il raggiungimento di 8 punti impone la sospensione o la revoca della patente.
Quando il conducente si trova in questa condizione, potrà frequentare uno stage di recupero, al quale potrà però accedere solo quando avrà scontato il periodo di sospensione previsto e resterà sotto valutazione per i successivi 5 anni; i corsi costano circa 400 euro, ma non consentono di sanare del tutto la propria posizione.
Infatti, in caso di accredito di tre punti, la frequentazione di un seminario mirato permetterà di farsene togliere uno e quand'anche il trasgressore decida di iscriversi ad un corso, nel caso in cui questa decisione arrivi dopo l'esortazione ufficiale, non potrà iscriversi a un secondo stage nell'arco dei successivi 5 anni, periodo entro il quale risulterà attiva l'osservazione da parte delle istituzioni sul comportamento stradale del patentato.
Il “lustro” di vigilanza si applica anche a chi, dopo la sospensione imposta al raggiungimento degli 8 punti, avrà ottenuto il nullaosta psicologico al rientro in possesso della patente, dopo il periodo minimo dei 6 mesi di sospensione.
Secondo gli esperti del governo che hanno strutturato le modifiche, questo livello di controllo e sanzionamento è più che sufficiente per valutare il rischio sulla collettività da parte del trasgressori recidivi.
Domanda: in quale misura i nostri legislatori e tecnici hanno ideato il codice della strada e le sue successive 87 modifiche (di cui 65 al codice e 22 al suo regolamento d'esecuzione) pensando alla pericolosità sociale del trasgressore?
Sarebbe certamente interessante approfondire l'argomento.
L'assegnazione dei punti, tornando alla Germania, dipende ovviamente dalla gravità dell'infrazione: per le violazioni che comportano l'assegnazione di 1 punto, è previsto un periodo di mantenimento dell'accredito di 2 anni e mezzo. Superando lievemente un limite di velocità, ad esempio, tutto si prescriverà in 30 mesi.
Per infrazioni più gravi, il termine di prescrizione sale invece a 5 anni, mentre è decennale quello previsto per le infrazioni che comportino il ritiro immediato della patente, come la guida in stato di ebbrezza, l'omissione di soccorso o le lesioni colpose.
Un consiglio del Coordinamento Italiano Motociclisti: Ministro Lupi (e Commissioni competenti)…non fate sforzi inutili, non perdete tempo in discussioni che lasciano il tempo che trovano…..copiate il testo tedesco, adottate il loro metodo….ah, già, forse è troppo semplice e non si presta ad “interpretazioni” diverse da Nord a Sud del Paese….
Fonte ASAPS (che ringraziamo per la sua visione d’oltralpe…..)
Coordinamento Italiano Motociclisti
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