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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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Modificare la propria moto: una passione nella passione!

TuningMoto

Non basta comprare una moto: sovente questo è solo l’inizio di un percorso che a volte non ha mai fine. Parliamo della piacere di modificare il proprio mezzo per renderlo estremamente personalizzato.

Alcune modifiche e l'aggiunta di accessori alla moto sono consentite, altre no: se vogliamo personalizzare una moto in sicurezza e risparmiare, ed evitare rischi sulla copertura  da parte dell'assicurazione in caso di incidenti, è importante conoscere i limiti di queste operazioni.

 

I motociclisti, in particolar modo quelli che partecipano a raduni e sfilate, hanno il vezzo di personalizzare la moto. La propria moto deve essere unica, inimitabile, fiammante e suscitare anche l’invidia degli altri motociclisti. 

Personalizzare la moto è una vera e propria passione, così una volta che il mezzo viene acquistato, il modello originale viene arricchito con manubri particolari, frecce, specchietti ed colorazioni esclusive. Il termine utilizzato oggi per indicare questa attività proviene dall’inglese e si definisce "customizzazione" (letteralmente "personalizzare") quando rivolto prevalentemente al lato estetico, oppure “tuning” (letteralmente “mettere a punto“) quando rivolto prevalentemente alle prestazioni).

Le modifiche alla moto e l’aggiunta degli accessori però comportano un costo non indifferente e devono comunque rientrare nei parametri di legge. Per anni si è parlato di “truccare” il veicolo, ed erano modifiche prevalentemente svolte sulla meccanica per aumentare le prestazioni del motore. Modifche che alteravano i termini di omologazione del veicolo, e quindi era importante non fossero appariscenti.

Oggi invece sia "tuning" che la "customizzazione" si occupano di tutti quei cambiamenti che riguardano l’estetica e la meccanica, e vengono fatti proprio per rendere uniche sia l'impatto visivo che le prestazioni della propria motocicletta.

Dagli accessori più costosi a quelli meno costosi è importantissimo come sceglierli, risparmiando senza però rinunciare alla qualità, ma soprattutto rientrando nei parametri di legge. L’importante è non modificare le caratteristiche costruttive del mezzo: questo dice la legge riguardo al personalizzare la moto. 

Se gli accessori che si vogliono aggiungere o le modifiche che si vogliono apportare non modificano le caratteristiche costruttive (ad esempio il cambio di frecce e specchietti) l’unico requisito richiesto è che il pezzo abbia l’omologazione europea, fatta dal costruttore (di cui copia è sempre meglio unire ai documenti di circolazione)

In caso contrario (ovvero quando la modifica va a mutare le caratteristiche di costruzione) la modifica deve essere o preventivamente autorizzata dalla casa di produzione oppure confermata da una riomologazione del veicolo.

Il problema è che le case costruttrici autorizzano solo le modifiche che sono state fatte su modelli successi della stessa versione di motoveicolo. Un esempio: se una moto del 2010 può usare una certa misura di pneumatico, e quella dell'anno successivo, a parità di telaio e cerchioni, può usarne uno diverso, si può provare a chiedere al costruttore una dichiarazione che ne estenda l'utilizzo anche al modello dell'anno precedente.

Rimologare il veicolo è una procedura costosa e complessa, che difficilmente può essere affrontata da un privato.

Quindi è importante non alterare quelle caratteristiche che sono valutate durante l'omologazione del veicolo, anche se in alcuni casi è possibile intervenire su alcuni componenti, come i terminali di scarico, a patto di utilizzare componenti omologati in modo specifico per l'uso su quel motoveicolo. Ma anche in questi casi possono sorgere dei problemi.di interpretazione della legge..

Se si viene però fermati dalle Forze dell'Ordine per un controllo, a seconda del Corpo a cui appartengono e della loro competenza, possono sorgere complicazioni. Ci sono stati casi in cui sono state installate delle marmitte non originali, ma comunque omologate dal costruttore per l'utilizzo su quel veicolo. Può anche capitare di doverle utilizzare in quanto non più disponibili i ricambi originali.

Ci è stato raccontato un aneddoto, dove malgrado fosse stata prodotta la documentazione di omologazione del costruttore (importante tenerne una copia con i documenti del motoveicolo), la modifica è stata ritenuta illegale da una pattuglia di Vigili Urbani, e gli agenti volevano sequestrare il veicolo e multare il motociclista. Il motociclista sapeva di essere nella ragione, ha provato a spiegarsi senza essere ascoltato, e alla fine ha dovuto chiamare i Carabineri perché potessero chiarire ai Vigili Urbani la situazione.

La sanzione per chi apporta modifiche sostanziali senza autorizzazione ai sensi dell’art. 78 del Codice della Strada è di 419 Euro più il ritiro della carta di circolazione. Cosa ancora più grave è che in caso di sinistro l’assicurazione con la quale si è stipulata la Rc moto si possa rivalere su di voi per i danni.

In ogni caso il tuning, se ben regolamentato come in altri Paesi, potrebbe dare una notevole spinta all’economia anche in virtù della forza di officine ed artigiani di valore che, sovente debbono portare all’estero la loro professionalità per superare la burocrazia italiana. 

Coordinamento Italiano Motociclisti
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