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Vuoi vedere che pagheremo noi con aumenti dei pedaggi?

Pedaggi autostradali

La Francia contro Autostrade per l'Italia in merito alla ecotassa sui Tir: «Ci deve 20 milioni»! Lo Stato francese intende chiedere a Ecomouv', il consorzio per la raccolta dell'ecotassa sui Tir controllato al 70% da Autostrade per l'Italia, di pagare un'indennità di ritardo dell'ordine di 20 milioni di euro: è quanto riferisce una fonte governativa a BFM TV. 

In particolare, l'esecutivo francese ha spiegato a BFM TV che a fine luglio il dispositivo messo in campo da Ecomouv' non era ancora operativo, mentre il contratto prevedeva che lo fosse.

Per questo il Governo francese intende rinegoziare il contratto con Ecomouv, società controllata da Autostrade, incaricata di raccogliere la tassa per i mezzi pesanti introdotta in Francia il primo ottobre. «È importante -sottolinea Moscovici ministro francese dell'Economia - stabilire tutta la trasparenza possibile su quello che e' successo con l'ex maggioranza di governo. 

Ci si può stupire che si abbia delegato questa tassa ad una società straniera. Questa società può essere accusata di un certo numero di obblighi che non ha rispettato. Ma è l'ex governo che ha stipulato il contratto e vogliamo conoscerne le condizioni precise. Quello che auspico -aggiunge il ministro - è condurre con Ecomouv' una trattativa molto stringente affinché il costo sia minimo per il contribuente''.

L'ecotassa, che ha creato numerose proteste soprattutto in Bretagna, aggiunge Moscovici, ''e' sospesa fino a quando non siamo in grado di arrivare a un consenso che permetta la sua entrata in vigore''. 

Il consorzio Ecomouv', che e' controllato al 70% da Autostrade per l'Italia (il resto del capitale e' detenuto dai gruppi francesi Thales, Sncf, Sfr e Steria), e' incaricato di recuperare i circa 1,15 miliardi di euro derivanti dalla tassa. 

Di questi 1,15 mld, 750 mln spetterebbero allo Stato francese, 150 mln agli enti locali e il ricavato restante al consorzio.

E' evidente che tali azioni sono volte a rinegoziare accordi usando un braccio di ferro legato alla comunicazione, ma come il passato e la storia insegnano sovente conti da pagare non sempre ben previsti finisce che li paga il contribuente e viste le procedure d'infrazione, la mancanza di rispetto per sentenze già depositate, etc… finiscono per pesare sulle tasche dei cittadini italiani.

In moto, in pullman, in auto, su Tir…insomma tutti quelli che le Autostrade italiane le usano perché non c'è vera alternativa!

Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione

Fonte:"Il Sole 24 Ore"

 

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