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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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Il problema è il costo di gestione!!!

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Sembra che si stia parlando ai sordi: il mercato della moto è andato in crisi per un problema di denaro ovvero per i costi insostenibili del mantenimento della stessa. Ciò nonostante Il mercato delle due ruote ed un motore mostra una leggera crescita, grazie alle nuove immatricolazioni del mese di maggio che pesa circa il 13% sulle vendite di tutto l’anno, ma la ripresa totale è ancora lontana. 

Un 2012 che si era chiuso negativamente per il settore (-21,9% rispetto al 2011), dove a regnare erano state le enduro stradali, con segno negativo per ogni altra tipologia di moto.

Non migliorano le condizioni nei primi cinque mesi dell’anno e, anche se le moto hanno contenuto le perdite con un -0,8% rispetto al 2012, il mercato delle due ruote si presenta con un -27,3% (85.127 immatricolato + 50cc).

Si vendono anche meno scooter (-16,2%), ma soprattutto meno “cinquantini” (-37,3%), veicoli più economici e adatti allo spostamento in città, mentre le moto più vendute restano quelle superiori ai 1000cc. Unico trend positivo è quello delle 300-500cc (+13,8%), la cilindrata che ha perso di meno anche lo scorso anno.

In sostanza, perché si vendono poche moto? L’italiano medio concepisce la moto come un mezzo sostitutivo che possa corrispondere ad una seconda automobile, o semplicemente un veicolo da esibire nei periodi estivi.

Spesso è anche visto come un bene di lusso, che difficilmente va a sostituire l’auto e a ciò si è aggiunta la crisi economica, che colpisce inevitabilmente i beni non di prima necessita: come per le auto, anche quello delle due ruote ed un motore è un mercato in rosso e per molti italiani la moto resta il “sogno nel cassetto”.

Il calo di vendite potrebbe essere determinato anche dai rincari assicurativi che, secondo un’indagine realizzata dall’Antitrust (AGCM), nel triennio ‘07/’10 ha fatto registrare un più 12/14% per un maggiorenne che assicura un ciclomotore e un più 30% per un quarantenne che assicura un motociclo.

Assicurazioni moto e rincari che, secondo Federconsumatori, tra il 1994 e il 2013 hanno  fatto registrare un +400%. Aumenti che si differenziano, come accade per le auto, da regione a regione e che in alcuni casi vanno ad alimentare il mercato nero delle assicurazioni. Come contenere i costi dell’Rc moto? Secondo l’ANCMA i costi assicurativi limitano le vendite/uso delle moto.

Allora perché non comprare un RC moto sospendibile? Non sarà una soluzione per chi usa la moto tutto l’anno, ma i motociclisti “stagionali” potrebbero spalmare il costo dell’assicurazione annuale su un periodo molto più lungo. 

Ad esempio, comprando una polizza sospendibile due volte e per un massimo 6 mesi, si può usare la moto per i quattro mesi più caldi dell’anno e lasciarla in garage nelle giornate piovose.

In questo modo la polizza può arrivare a coprire un periodo di tre anni, al costo di uno. 

Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione

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