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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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I veicoli mono ruota di Charles Taylor: una sfida per il fuoristrada?

MonoRuotaTaylor

La ricerca nel campo della locomozione non ha limiti e nel passato come nel presente sono centinaia se non migliaia i progetti che si potrebbero definire assurdi, ma è proprio dall'estremismo progettuale che possono nascere soluzioni innovative di cui tutti godiamo i frutti. Cercando sul web quanto concerne il nome di Charles F.Taylor emergono integralmente i suoi sforzi per costruire un veicolo motorizzato che funzionasse con una ruota sola, oltre alle applicazioni in relazione all'utilizzo della ceramica in molti applicativi industriali che ancora oggi sfruttiamo.

Quando si pensa ad un veicolo dotato di una ruota sola, l'immagine che ci viene in mente è quella in cui l'operatore si trova all'interno della ruota, ma Taylor era su un percorso del tutto diverso, in quanto la sua ruota era centrata all'interno di una piattaforma dove viene trasportato il conducente, il motore, lo sterzo e tutto il resto, insomma una vera e propria vettura a tutti gli effetti, ma con una sola ruota al centro del veicolo.

Non è immediatamente comprensibile  come questo possa funzionare, o se effettivamente è in grado di farlo, ma il fatto è che esiste un lungo video che mostra il progresso del progetto nel corso di circa 10 anni, partendo dai primi sforzi per giungere ad una versione molto più avanzata che, sorprendentemente, funziona realmente (biposto fra l'altro!).

Il veicolo utilizza due giroscopi, uno, con la massa rotante montato in verticale, viene utilizzato per guidare e controllare la stabilità laterale. 

Il secondo, montato orizzontalmente, controlla la stabilità longitudinale:  è situato anche un sensore di compensazione che invia segnali commutati in un getto d'aria, potendo varianre così l'apertura dell'otturatore, ottenendo la regolazione della pressione dell'aria per aiutare il controllo di passo.

Vi è anche un meccanismo di reazione di coppia che lavorerebbe per contrastare le forze in fase di accelerazione e decelerazione: si sta ancora cercando di capire in effetti il funzionamento e sembrerebbe che chi ha seguito lo sviluppo dei modelli del progetto siano poco esaustivi sui dettagli degli stessi.

Lo scopo di Taylor, in base alla domanda di brevetto che presentò nel 1964, era quello di poter costruire un veicolo per uso nel fuoristrada, in grado di attraversare terreno accidentato meglio di un veicolo a quattro ruote o anche di  una motocicletta. 

Naturalmente, le moto ai tempi di Taylor, ovvero negli anni tra il 1950 ed il 1960, non sono certo confrontabili a quelle di oggi così come le biciclette da strada non potevano far  prevedere la loro evoluzione nella attuali mountain bike, ma ciò che è importante  in questo caso è la creatività, l'ingegno e la motivazione che emergono dalle idee di Charles Taylor, che ha costruito questi veicoli incredibili senza alcuna assistenza informatica, sia nel processo di progettazione od in funzione effettiva del veicolo stesso, dove sia lo sterzo, come il concetto base dell'equilibrio sono basati su meccanismi puramente elettro-meccanici. 

Ciò è impressionante! E se avrete la pazienza di vedere tutti gli otto minuti del filmato rimarrete stupefatti: siamo negli anni '50!!!

L'anno scorso, il blog di Hemmings Auto ha postato un paio di messaggi su questo veicolo e il figlio di Charles Taylor mandò alcune foto di alcuni pezzi superstiti dei veicoli di Taylor.

In base a tali informazioni, il figlio auspicherebbe che qualcuno riuscisse a ricomporre i pezzi ed ottenere il tutto che possa funzionare ancora, ma pensiamo  che quoto auspicio è quello di molti appassionati alla progettualità nata dalla mente umana. 

Una straordinaria sfida nella locomozione senza scomodare Leonardo Da Vinci, bensì un ingegnere americano del secolo scorso!

Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione

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