Salutare è…."salutare"!
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14 Mar 2013
Ovvero riconoscere nell'altro motociclista un nostro pari, fa bene alla salute ! Non è solamente una forma di galateo motociclistico, ma un reale simbolo di solidarietà ancestrale, un riconoscere nell'altro che ci viene incontro qualcuno che ha fatto un percorso mentale simile al nostro.
Avrete certamente notato tutti come oltralpe questa prassi sia ancora ben radicata, mentre in Italia si tende a perdere questa forma di rispetto reciproco, ma a volte, una pigrizia mentale va sollecitata, rimotivata, anche a privilegio delle giovani generazioni.
MA CHI SI SALUTA ? - Ovviamente ognuno saluta chi vuole, ma sarebbe buona norma per fare tornare in auge questa "cosa" del saluto, mettersi in testa di salutare SEMPRE TUTTI gli utenti con un mezzo a due ruote motorizzato, ovvero 50ini, 125, 250 e più in su, fino alle massime cilindrate.
NON dovrebbero esserci DISTINZIONI di marca, mezzo o età del conducente. Si potrebbero non salutare Ape e Quad, che comunque non hanno nel loro "dna" il saluto.
Se vogliamo fare i puristi, si potrebbero non salutare gli scooter ed 50ini oltre ai 125, a patto però che si ricambi sempre e comunque, se uno di questi mezzi vi saluta (cioè, non è il mezzo che saluta, ma vabbè, ci siamo capiti no ?).
E DOVE CI SI SALUTA ? - In città si può essere esonerati dal saluto, visto che bisogna essere concentrati sulla guida, certo che nel caso di alcune città dove il traffico non è caotico, si potrebbe salutare comunque, volendo..
E COME CI SI SALUTA ? - Partiamo dal presupposto che ognuno saluta come vuole e può sbizzarrirsi. Ecco qui di seguito alcuni saluti molto diffusi:
- "V" fatta con dito indice e dito medio, posizionati alla manopola o con braccio disteso
- "Mano aperta a cinque", anche questa nelle due varianti
- "Colpo di clacson"
- "Lampeggio"
- "Cenno col casco"
- "Gamba in fuori" la destra di solito, per ringraziare qualcuno che ci ha fatto passare.
In condizioni di difficoltà, ad esempio in piena curva o in caso di "tirata", salutate solo se siete in sicurezza e se siete in grado di controllare la moto: meglio non salutarne uno adesso e venti poi, che cadere e perderseli tutti, no?
Comunque, per i più esperti, una soluzione può essere un cenno con il casco, V alla manopola, gamba tesa in fuori o, in alternativa, il braccio disteso all'indietro con la V o la mano aperta; in questo modo difatti non si compromette l'aerodinamica più di tanto, e la moto rimane comunque ben bilanciata.
E QUANDO SI SALUTA ? - Sempre, salvo nei casi sopraindicati. Inoltre ricordatevi sempre di ringraziare chi vi ha fatto passare, magari mettendo in fuori per un attimo la gamba destra. Se i vostri saluti non sono ricambiati, soprattutto dai ragazzini, non prendetevela, perché se tutti salutassero tutti indistintamente, si riuscirebbe ad instaurare una cultura del saluto che, per il momento, soprattutto tra i giovani, non pare esserci.
Come detto all'inizio è facile constatare come, superate le Alpi, questa tradizione sia rimasta intatta al punto che se salutate un "motociclista" su un mezzo della Polizia, questi ti ricambia, perché in divisa o meno SEMPRE un motociclista è…ed il saluto lo identifica proprio come tale (senso di appartenenza).
Altre regole da tenere presente per garantire la corretta "etichetta" motociclistica sono quelle relative a quando si "viaggia in gruppo", ma queste le riserviamo per un'altra puntata….
Un lampeggio, ed ovviamente.... un saluto con dita a "V" !
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