Un patrimonio da difendere
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12 Mar 2013
E' quello dei nostri mezzi storici, quell'ampio mondo delle due ruote ed un motore che riconosce nel passato un valore aggiunto, da difendere, per l'appunto. Al di là di quanto sia importante anche dal punto di vista economico questo settore del mondo del motociclismo, (si pensi al mercato dei ricambi, delle carrozzerie dedicate, restauratori di eccellenza, cromatori, pellai, ecc.), è un dato di fatto che proprio le industrie europee hanno caratterizzato lo sviluppo di questo mezzo di trasporto.
Oltre ai motoraduni dedicati ai mezzi storici, (sovente richiesti specificatamente nell'ambito di manifestazioni locali), anche quello dei musei, spesso curati da volontari appassionati, è un patrimonio da tutelare.
Sappiamo benissimo che non è certo con l'aiuto di uno Stato poco attento alle proprie ricchezze che questo patrimonio viene conservato, ma sono gli appassionati volenterosi che dedicano gran parte del proprio tempo libero a questa passione che mantengono vivo questo settore.
A loro va riconosciuto una continuità che proprio in Italia ha avuto uno spazio importante: è vero, sono poi compratori stranieri che vengono a cercare i nostri modelli migliori, oppure cercano i nostri artigiani che hanno capacità notevoli nel ripristinare lo splendore di quello che sembrerebbe un "ferrovecchio", solamente da chi non sa vedere oltre la ruggine.
Molte motociclette abbandonate sono come bellissime donne che con l'avanzare delle età perdono certamente una fisicità apparente, ma se le guardate nel profondo degli occhi, ne ritroverete uno spirito sempre giovane: il processo di rinascita di vecchie glorie è sempre motivo di profonde emozioni sia nel proprietario del mezzo, che dell'equipe che provvede materialmente all'opera.
A tutti coloro che sentono profondamente questa "missione" va il ringraziamento ed il riconoscimento del Coordinamento Italiano Motociclisti, con l'augurio che questo impegno possa rimanere sempre attivo con lo scorrere del tempo.
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