Italia vs. Francia, una diversa coscienza?
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22 Dic 2014
Sovente ci riferiamo alla situazione del Motociclismo francese come ad una realtà profondamente differente dalla nostra e sono i FATTI a supportare tale tesi.
Parcheggi per motociclisti (protetti dalle angherie delle quattro ruote), in ogni dove, pedaggi autostradali ridotti in modo sostanziale, ingressi dedicati per le motociclette sulla rete autostradale, percorsi per interfile sui raccordi extraurbani della capitale, etc..
I Motociclisti francesi non sono "marziani", non vivono al di fuori del continente europeo, sono qui, ai nostri confini: lo dimostra ancor di più il fatto che le tariffe dei tunnel alpini che ci collegano a loro, HANNO tariffe differenziate auto/moto proprio per l'interfacciarsi di due realtà non omogenee.
Come detto, i Motociclisti francesi non sono "marziani", ma hanno la COSCIENZA dell'essere tali, ovvero MOTOCICLISTI e non degli allegri buontemponi che della moto ne fanno un mero divertimento, una sorta di gioco allegro e spensierato, la moto come un "balocco" con cui fare un po' i guasconi…
Un mezzo a motore su strada è una vera e propria arma, e come per le armi si chiede una "licenza" così lo si fa per i mezzi a motore, si chiede una formazione, una prova di teoria e di pratica per consentire l'utilizzo di quell'ARMA!
Le regole che governano la nazione francese sono regole chiare, condivise a livello sociale: pur con tutte le difficoltà che una convivenza di tante culture e popoli richiede a tutti noi, in questa nazione (come in altre), la certezza del Diritto, della punizione reale per chi sgarra, ma soprattutto una elevata presa di COSCIENZA del proprio ruolo, rende i Cittadini francesi (di qualsivoglia provenienza), per l'appunto CITTADINI, non Sudditi!
Un italiano, come un turco o un pakistano che viva in quella Nazione ne percepisce fin da subito il Valore, esiste UNA SOLA Polizia e già questo fa chiarezza (ne abbiamo cinque noi…e la Forestale che "fa" la Polizia poi…..vedi Muraglione..sic!), dove l'adattarsi e l'integrarsi è la "conditio sine qua non" per crescere TUTTI insieme…
Perché tutto questo discorso direte voi? Semplicissimo: abbiamo ricevuto con una LETTERA di accompagnamento con un contributo economico di un nostro connazionale Motociclista residente in Francia, che si è sentito in DOVERE di appoggiare la nostra iniziativa, il nostro Progetto per la Difesa e la Tutela dei Motociclisti italiani.
Il collega transalpino esordisce nella sua lettera indicando il suo nome e la semplice frase "vado in moto…..", ci segnala quindi la Sua volontà di partecipazione al nostro Progetto, ma il limite dell'iniziativa è la necessarietà di aprire un conto PayPal, cosa che non vuole fare (rispettiamo questa posizione, ma DeRev non ci lasciava altra scelta).
Al che "ritenendo la vostra una causa giusta e meritevole del mio contributo" il Motociclista (perché la "M" maiuscola è d'obbligo…) ci invia dei contanti (sic!!!) per supportarla in base alle Sue disponibilità (in realtà non stiamo raccogliendo FONDI, ma ADESIONI….).
Ma è quel "vado in moto…." che sembra buttato lì, ma in realtà sottintende "…ho una coscienza nel farlo…", e le decisioni conseguenti sono quelle di CREDERE in un progetto come questo, ovvero avere la testa dentro il casco, ma ben ritta sul collo, con lo sguardo fiero di ESSERE un Motociclista e gli occhi ben aperti sulla strada, ed il cervello molto SVEGLIO!
Abbiamo identificato nel comportamento dello "struzzo" che mette la testa nella sabbia ed il deretano ben esposto, una similitudine con chi, invece, preferisce NON VEDERE i tanti problemi della categoria e disinteressarsene, pur lamentandosene alla prima occasione in cui saranno colpiti direttamente…
Per la serie "se non mi tocca, chissenefrega, ma se mi succede, ah, beh……allora, QUALCUNO DEVE FARE QUALCOSA!"
Non ragionano certo così gli oltre 40.000 Motards che partecipano attivamente iscrivendosi alla FFMC, ben sapendo che sostenendola "QUALCUNO FARA' QUALCOSA" e quel qualcuno, in primis, sono IO che sostengo la MIA Associazione di Categoria!
Il nostro progetto difatti è una RICERCA: cerchiamo Motociclisti Italiani Responsabili e Coscienti…… li conteremo, sappiamo che esistono, sui numeri. beh….vedremo…
Cerchiamo CITTADINI IN MOTO!
Ringraziamo di Cuore il Collega Motociclista transalpino per il Suo esempio e per la Sua disponibilità, nella speranza che il Suo atto sia un ben preciso segnale che questa Nazione ha Cittadini Esemplari, molti di questi all'estero dove dimostrano TUTTO il loro Valore.
Ma noi siamo ANCORA qui e vogliamo contribuire, nel nostro piccolo, a VOLER cambiare questo Paese in MEGLIO, perché NON è VERO che NON SERVE a niente…..chi pronuncia questa frase si è già arreso, ha già CONDANNATO sé stesso e la nazione in cui vive.
Dai VOLONTARI del Coordinamento Italiano Motociclisti, un lampeggio forte e chiaro che possa essere visibile ANCHE oltre alle Alpi!
Coordinamento Italiano Motociclisti
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Partecipate al nostro progetto per la tutela dei motociclisti :
http://www.derev.com/supportacim
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