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Dialogo tra una motina ed un non so (parafrasando Gaber) - dodicesima parte

PioggiIanMoto

Ci avviamo alla fine di questo diario impossibile tra un centauro che parla con la sua creatura meccanica: siamo convinti che non è l'unico motociclista che ha un rapporto simile con il suo mezzo…

Molti di noi danno nomi di battesimo alle proprie motociclette che trattiamo come "persone di famiglia", a volte andando oltre ad un rapporto con qualcosa che dovrebbe solamente essere un mezzo di trasporto….

D'altra parte un po' di "follìa" per andare in moto è necessaria, non trovate?

DODICESIMA PARTE - "La pioggia."

Un’altra uggiosa giornata di lavoro si appresta ad iniziare, ed io – come al solito – mi avvio verso il box per andare a prenderla ma – sorpresa – oggi piove. 

Non esiste niente di peggio per me, ma penso per ognuno che viaggia su due ruote scoperte, che andare in giro con la pioggia: le strade – già di per se ridotte ad uno schifo – diventano simili a scivolose lastre di vetro ricoperte di sapone, le strisce pedonali e tutta quanta la segnaletica orizzontale diventano una trappola mortale, per non parlare della visibilità che, tra visiera e occhiali appannati, diventa vicino allo zero, insomma il tempo ideale per andare in moto !! 

Io, poi, sono particolarmente timoroso, per non dire che praticamente me la faccio addosso alle prime gocce, per il fatto di avere avuto un incidente proprio con la pioggia, incidente che ancora mi segna nella mente e nel corpo. 

Temerario, però, sono costretto ugualmente ad andare.

"Eccoti finalmente, se continui così farai tardi, già vai piano di tuo, figuriamoci ora con la pioggia !!"

"Non ti ci mettere pure te, già mi basta il tempo a farmi girare, aspetta che mi metto il casco che andiamo."

Si parte, ancora più tranquilli del solito, l’acqua sulla visiera rende tutto il paesaggio più strano, lei – la motina – si comporta egregiamente assorbendo le buche e le pozzanghere senza battere ciglio.

"Hai visto come sono brava, ho capito subito cosa volevi da me e mi sono adeguata: ho imparato bene le regole, soprattutto che non si corre quando le condizioni della strada non lo permettono. Certo che tutto questo sporco addosso però non mi dona."

"Non preoccuparti per il tuo aspetto, per me sei ugualmente meravigliosa anche ricoperta di fango, e questa andatura è ottima per prevenire possibili rischi."

"Attento, c’è una auto che tenta di fare inversione ad U sulla doppia striscia continua attraversando la fila di autoveicoli !!"

Come volevasi dimostrare, meno male che andiamo piano, neanche abbiamo frenato e siamo ugualmente riusciti a passare indenni.

"Si, hai ragione, ma cosa vuole quel tipo che si sbraccia dal finestrino ??"

Mi fermo e mi volto, il tipo della auto di prima ha qualcosa di ridire sul fatto che l’ho costretto a fermarsi invece di farlo passare. Piove, devo andare in ufficio, non ho voglia di discutere con un automobilista poco civile, saluto con il “saluto internazionale dei sordomuti” e riparto tranquillo.

E' sempre più dura la vita del motociclista ma sapere di avere una "motina" educata come la mia aiuta….sappiamo che voler essere etici sulla strada è più da pazzi che "parlare con la propria moto", ma siamo sicuri che buon senso ed educazione, alla fine prevarranno su cafonaggine ed ignoranza.

E' un fatto confermato dalla statistica…anche se avere a che fare con così tanti scorpioni in giro, essendo nati "rane" non aiuta di sicuro….

FINE DEL DIALOGO TRA UNA MOTINA ED UN NON SO…..

Coordinamento Italiano Motociclisti
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