Siamo zona di predatori seriali: i furti di moto sono una vera piaga!
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19 Lug 2014
Una legislazione europea in materia penale inesistente, la mancanza di una sorta di F.B.I. europea che possa seguire i delinquenti cha agiscono in più Stati, l'assoluta mancanza di una vera "magistratura" europea, hanno favorito la diffusione della delinquenza di ogni carattere e tipo in questo continente.
E le nazioni "deboli" come la nostra sono diventata terreno di conquista e di continuo depredare delle risorse, dal rame alle moto!
I dati indicano come in Italia vengano rubate cinque motocicletta ogni ora e che le regioni con il maggior numero di furti siano la Campania, il Lazio e la Lombardia.
Sono dati riferiti al 2013 e si parla di 42.529 furti di motocicli dove la regione più colpita dai furti è il Lazio (9.653 furti pari al 22,7% del totale), seguita dalla Campania (6.949 casi, pari al 16,34% del totale) e dalla Lombardia (6.793 furti, pari al 15,97% del totale).
L'insieme di queste regioni insieme a Sicilia, Toscana e Liguria rappresentano l'80% dei furti totali denunciati in Italia.
Purtroppo il ritrovamento delle moto rubate non segue la statistica delle autovetture dove circa il 40% di queste vengono ritrovate e riconsegnate al proprietario che ne ha subito il furto, ma per le due ruote così non è!
Questa indagine statistica è stata elaborata da una società americana che si occupa di dispositivi di sicurezza posti all'interno di auto e moto ed i dati sono stati comunicati dal Ministero Dell'Interno.
Sovente il furto non viene denunciato dal proprietario o perché, non avendo il mezzo l'assicurazione sulla garanzia "incendio e furto", ritiene di non doverlo comunicare alle Forze dell'Ordine o perché, soprattutto in certe zone d'Italia, la moto viene restituita dal ladro dopo aver trovato un accordo diretto con il proprietario stesso.
Solamente il 29% dei motociclisti riesce a riavere il proprio mezzo: in Lombardia la percentuale si attesta intorno al 20%, mentre nel Lazio sale, ma solo di poco, al 23%. In Campania solo il 26% delle moto rubate viene ritrovata.
Migliore è la situazione in Liguria dove circa il 55% delle moto sparite viene ritrovata e altrettanto accade in Toscana e in Trentino Alto Adige, dove però la percentuale risulta essere meno rilevante, dal momento che il numero di furti è assai minore.
Non si hanno ancora numeri ufficiali sui modelli più presi di mira, ma è verosimile ritenere che non si discosteranno molto dagli ultimi dati rilevati che risalgono al 2012.
Sono le moto più vendute ad essere logicamente le più appetibili.
Nella maggior dei casi i mezzi rubati vengono in tempi brevissimi smontati e destinati al mercato nero dei pezzi di ricambio, che sono quindi venduti a prezzi più che dimezzati rispetto a quelli originali.
Sono gli scooter Honda SH (nelle diverse motorizzazioni 125, 150 e 300 cc) e Yamaha T-Max (con il vecchio modello 500 cc ed il nuovo arrivo 530 cc) ad essere le prede più agognate per i ladri di moto.
Nel 2012 per l'SH di fronte a poco più di 83.000 immatricolazioni, ci furono quasi 28.000 furti, mentre per il T-Max più di 6.000 furti contro quasi 26.000 immatricolazioni.
Numeri assolutamente sconfortanti che fanno anche capire le motivazioni a volte nascoste di un continuo calo delle immatricolazioni delle moto in Italia.
Da una parte il rischio potenziale di un furto, dall'altra ulteriori costi per l'assicurazione, che certamente non invogliano l'utente all'acquisto.
Il fatto che sia uno studio americano stabilire questi dati indica come il nostro sia un Paese sempre sotto osservazione ed il fatto che l'illegalità venga punita non in maniera esemplare lo rende un Paese "a rischio", da evitare insomma e la mancanza di sostanziosi investimenti stranieri lo sta a dimostrare.
Ma è l'Europa che dovrebbe darsi regole all'americana dove chi ruba in diversi Paesi dovrebbe essere perseguito da una sorta di Europol e condannato da una magistratura omogenea nelle sue decisioni, dalla Finlandia a Malta.
Coordinamento Italiano Motociclisti
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