I "Divergenti" siamo noi!
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16 Apr 2014
E' nelle sale cinematografiche un film tratto dal libro di Veronica Roth con cui si inaugura la "saga" ovvero una trilogia, che promette di affascinare gli adolescenti dopo quella vampiresca di "Twilight".
La trama è di fantapolitica dove una società è divisa in "fazioni" che fanno da contenitori precostituiti dove i giovani possono crescere facendo del motto "prima la fazione del sangue" il loro credo.
Con questa soluzione "tecnicistica" si prospetta una società forzatamente pacificata dove i motivi di conflitto sono spenti alla radice dalla scelta quasi radicale dell'appartenenza ad una categoria.
Interessante ed accattivante la visione della Roth che ben si presta a paragoni con il nostro mondo "motociclante".
Gli adolescenti dopo una sorta di "test attitudinale" debbono scegliere con una sorta di "patto di sangue" in quale fazione dovranno compiere la loro vita se negli "intrepidi", oppure nei "pacifici", negli "eruditi", nei "candidi", negli "abneganti", oppure rimanere in quel coacervo di "esclusi" al margine di questa società!
Chi in realtà potrebbe rappresentarsi ed esprimersi in qualunque di queste "forme" è un "divergente" ed è ricercato in quanto "mina vagante" a rischio di una ribellione che minerebbe le fondamenta di questa sorta di società schematica.
Inutile dire che il mondo del motociclismo è frammentato in analoghe "fazioni", dove abbiamo gli avventurosi "enduristi", i pacifici "mototuristi", gli impavidi "customisti", gli odiati (ingiustamente) "scooteristi", gli intrepidi "smanettoni", e via di questo passo..
In effetti anche qui c'è una sorta di test attitudinale che si svolge e si consuma con dolori di portafoglio dove ad un acquisto di moto performante con molti cavalli quello che riteneva essere un "intrepido" si scoprirà sulla sella un "pacifico" e passerà magari ad una moto custom con sella bassa e pochi cavalli ritrovando la propria indole, o viceversa, sia chiaro.
C'è chi ama che questo nostro mondo sia così concepito, diviso in tribù, frazionato in inutili discorsi da bar dove le discussioni trite e ritrite, quanto inutili servono allo scopo: far sì che la categoria valga "como un cero all'izquierda" per dirla alla spagnola!
E poi ci sono quelli come noi che vorrebbero che le gli interessi di fazione si smorzassero nell'ottica di precisi obiettivi consci che siamo tutti motociclisti, amanti di due ruote ed un motore e dove l'asfalto, quando si cade per una buca che non ci doveva essere, non fa distinzione di "razze"!
Insomma: i Divergenti siamo noi, noi che non dobbiamo sottostare ad interessi di "campionati su pista", o di calendari rigorosi di "motoraduni", o interessi legati alla "politica", siamo liberi come l'aria, ci godiamo i nostri motori e per farlo vogliamo andare su strade in ordine, senza buche, con infrastrutture decenti.
E come i Divergenti del libro/film siamo "pericolosi" in quanto vorremmo l'unità della categoria, intesa nel senso più esteso, al di fuori delle logiche di fazione, ovvero il rafforzamento della stessa come avviene in società che vorremmo nostre, come in Francia dove i "Divergenti" sono al potere da tempo immemore!
Per noi il "sangue" viene PRIMA della fazione, ed il nostro "sangue" si chiama "Motociclismo" in tutte le forme ed aspetti esista, tutti degni del MASSIMO rispetto se vogliamo uscire da una visione immatura ed infantile.
Che non fa certo il "gioco" dei MOTOCICLISTI, ma di chi tale non è, anche se due ruote ed un motore a volte li ha!
Coordinamento Italiano Motoclisti
Ufficio Comunicazione
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