La moto: volare in pace con se stessi
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26 Apr 2014
"Quattro ruote trasportano il corpo, due l'anima".
Le moto non sono solo un mezzo di trasporto, sono molto di più che un comune veicolo.
Anche se forse per qualcuno è difficile comprenderlo, la moto è davvero qualcosa di particolare. Sa dare quel senso di libertà che, a mio parere, nient'altro può dare.
Ti prende e ti porta quasi in un altro mondo, facendoti sognare.
La sensazione che provi quando vedi il disco della ruota anteriore che continua a girare, riflettendo al luce del sole, o il paesaggio che scorre davanti ai tuoi occhi, o la strada che passa sotto le gomme della tua moto, è indescrivibile, va provata in prima persona per poterla capire.
Gli occhi aperti, attenti e concentrati sulla strada, le gambe che stringono la moto, come non la si volesse mollare per nulla al mondo, il piede sinistro che va su e giù giocando con la leva del cambio, la mano sinistra che preme e lascia la frizione, come fosse una pallina anti stress, la mano destra che è fissa sull'acceleratore e pronta per la leva del freno anteriore, infine il piede destro sempre pronto per la leva del freno posteriore.
Tutta questa serie di gesti si combina come quando un pianista esegue la sua melodia.
E poi c'è la velocità: la mano destra, aggrappata alla manopola dell'acceleratore, non fa altro che scendere sempre più, mentre la lancetta del contachilometri continua a salire.
La velocità è qualcosa di pericolosamente affascinante.
Andare in moto è quasi come volare.
Più si vede il paesaggio attorno a noi che scorre veloce e più ci si sente liberi e leggeri. E tutto ciò porta ad essere in pace con se stessi, a comare l'anima. Capita a tutti di passare dei brutti periodi, in cui non si ha voglia di uscire con nessuno, in cui si tende a chiudersi in se stessi.
Ed è lì che c'è la moto.
E' lei che ti chiama dal garage e ti parla, ti comunica, ti dice: "Ehi, campione vieni che andiamo a divertirci!". Magari ci si ferma a godersi un tramonto , poi si ton a a casa. Posso assicurare che il viaggio di ritorno è tutto un altro mondo: si torna a casa con un sorriso enorme dentro il casco, passando da una curva all'altra.
Ci si rende conto di essere felici.
Ma attenzione: la moto non è una via di fuga dai problemi, ma piuttosto un mezzo per ritrovare la tranquillità e la gioia; può aiutarci, durante il tragitto, a pensare e riflettere.
Bisogna però tener conto che è fondamentale rispettare i limiti del regolamento stradale.
La velocità è qualcosa di fantastico, che trasmette adrenalina, ma dobbiamo ben sapere quando è possibile giocare un po' con l'acceleratore o quando invece è meglio andare più lentamente.
Non è necessario andare sempre forte.
E' più bravo un motociclista che sa quindi chiudere l'acceleratore, di uno che lo tiene sempre aperto.
Alessandro Raccone (4a RIO Liceo Classico)
Tema pubblicato sul giornale locale "Il Biellese"
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Nota del Coordinamento Italiano Motociclisti: questo è il tema di un ragazzo delle superiori, un liceale.
Fintanto che potremo leggere parole come queste, che esprimono in una perfetta sintesi la gioia dell'andare in moto, il lavoro che stiamo facendo per il C.I.M. ed i motociclisti italiani ha un senso compiuto.
E' per le generazioni che verranno che noi oggi ci impegniamo, nella speranza che questa passione di Alessandro non si spenga con l'età come non si è spenta per noi.
Lampeggi con l'anima di chi la moto la vive a lungo!
Grazie Alessandro, persone come te non hanno solo il motore ben acceso ma anche l'anima e sono QUESTI i motociclisti che vogliamo!
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