A picco i passaggi delle moto dopo i controlli della Forestale
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26 Ago 2013
E' allarme da parte di alcuni locali sui valichi: c'è chi registra un dimezzamento di centauri rispetto alle altre stagioni dopo i blitz sui "pirati" della strada.
"La montagna non può scacciare le due ruote, è uno dei mezzi privilegiati dei turisti"!
E' allarme fra i baristi e ristoratori dei valichi appenninici: «I continui controlli e le multe hanno fatto scappare i centauri, non lavoriamo più».
Ormai la parola che riecheggia sempre più forte sui valichi appenninici è il blitz della forestale.
Da Forlì, al tratto fiorentino, senza saltare quello aretino è un tam tam di controlli e non si contano più le patenti ritirate ai centauri, che soprattutto nei week end estivi, prendevano d’assalto le due arterie.
Inevitabile, secondo baristi e ristoratori della zona, utilizzare il verbo al passato, perché «qui di motociclisti se ne vedono sempre di meno, intimoriti dalle multe».
L’allarme è univoco, su e giù per i valichi la musica è la stessa, meno rombi di moto e sempre più forti lamentele dei gestori dei locali.
La polemica parte dall’Alpen bar di Campigna, in provincia di Forlì, il locale che domina la Bidentina, proprio al termine del passo della Calla. «Da primavera fino all’autunno siamo meta per i centauri, ma ora sento motociclisti letteralmente impauriti per i controlli. Al sabato attorno al mio locale c’erano sempre più di duecento motori, adesso se ne vedono appena trenta».
Una vera e propria fuga dai valichi appenninici di cui parla anche il titolare lo Chalet Il Valico, sul tratto fiorentino.
Basta spostarsi di qualche chilometro per arrivare sul fronte aretino e sentire la solita identica musica. «Vediamo sempre meno motociclisti, per noi vuol dire ovviamente meno entrate.
Non si possono allontare i motori in questo modo dalla montagna, ci sono tanti turisti che arrivano fin qua sulle due ruote, proprio perchè la strada si presta a questo modo di viaggiare».
Appena un mese fa, sul Passo della Calla un altro blitz, solo l’ultimo di una lunga serie, rivolta alla sicurezza delle strade montane e dei passi appenninici.
Sotto l’occhio attento delle forze dell’ordine sorpassi al cardiopalma, circolazioni contromano, velocità pericolose, targhe a bandiera per rendere illeggibili in caso di velox o di fuga, moto truccate. Tutto documentato con foto e video.
E così scattano pericolosi inseguimenti, saltano patenti, scoccano multe e sequestri delle moto.
E loro, i diretti interessati, i centauri replicano: «Vorremo vedere gli agenti delle forze dell’ordine come degli amici che tutelano la nostra sicurezza. Abbiamo sempre sostenuto che chi utilizza le strade statali come piste private discredita la categoria dei motociclisti, ma imporre limiti esageratamente bassi, o chilometri e chilometri di divieto di sorpasso, serve solo a rendere impossibile percorrere una strada».
Articolo di Gaia Papi su "La Nazione" di Arezzo
Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione
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