Diamo a Cesare…
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27 Ago 2013
......ciò che è di Cesare, si diceva, ovvero cerchiamo di riconoscere il merito a chi ce l'ha: questa è una buona regola anche per intavolare proficui rapporti di collaborazione. Ci riferiamo nello specifico alle "campagne" informative di buona stampa del settore delle due ruote ed un motore che sta affrontando in maniera costante il problema delle assicurazioni molto care e propone come soluzione quella "alla francese".
A tal fine vengono citate possibili soluzioni avanzate (sic!) da chi ha così pochi iscritti (circa 200.000) che "non può fare nulla per risolvere i tanti problemi dei motociclisti", perché ha altro da fare, probabilmente... (campionati su pista? E per la strada ci pensa la Forestradale a "risolvere"?).
La proposta di una "mutua assicurazione tra motociclisti" l'ha avanzata il Coordinamento Italiano Motociclisti e non ci vuole molta fantasia per ADERIRE alla stessa (basta un click..), magari pensando ad una futura quota da fare versare ai 200.000 iscritti per far nascere il "fondo di garanzia", una volta raggiunti i numeri degli aderenti alla semplice proposta.
Ci risulta poi che una nota rivista del settore vanti un "club" di mototuristi con numeri citati intorno ai 40.000: basterebbe chiedere agli stessi di aderire alla nostra iniziativa, magari pensando ad una formula "compresa" nell'iscrizione stessa nel futuro, una volta decollata la cosa.
Inutile dire che la nostra iniziativa volta a stabilire CHI volesse dar vita ad una "assicurazione di motociclisti per motociclisti" va a "toccare" interessi corporativi delle compagnie stesse e sarebbe un precedente "pericoloso" per le stesse, per cui chi è legato in qualche modo a certi equilibri forse fa fatica ad entrare in quest'ottica: non per nulla in Europa siamo ancora ultimi nell'uscire da "monopoli" che NULLA hanno a che vedere con il "libero mercato" (parlate con chi vorrebbe entrare nella ristorazione sulle nostra autostrade....).
In buona sostanza se si vuole FARE SISTEMA tutti insieme noi siamo stati sempre ben disponibili (altrimenti non ci chiameremmo "coordinamento") e la nostra soluzione, in un modo o nell'altro è stata apprezzata da più parti al punto che se ne sono interessate anche riviste economiche (sarebbe un bel fronte per fondi d'investimento).
Come CM prima e come CIM oggi abbiamo SEMPRE impostato la nostra "mission" sulla tutela dei motociclisti: il fatto che OGGI tutte le componenti del settore scoprano che i problemi che noi abbiamo DA SEMPRE messo a fuoco hanno messo al tappeto il settore delle due ruote ci fa piacere, ma far finta di non vedere chi lo ha denunciato da tempo immemore, beh… insomma, un po' grottesco lo è….
Non abbiamo pregiudiziali di sorta con chicchessia nel solo interesse dei motociclisti come, d'altra parte noi ANCORA lo siamo: per noi questo NON è un lavoro, non siamo legati a nessun "carrozzone" politico, non abbiamo padrini, né tessere di partito.
E' forse è per questo che la stampa di settore si "dimentica" della nostra "paternità"?
Come già detto la nostra porta è aperta ad ogni forma di collaborazione: sappiamo che la nostra iniziativa sull'assicurazione è interessante, ma per farla decollare ci vuole una sinergia di tutto il settore!
Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione
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