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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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Cosa è successo sul Muraglione?

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In seguito ai controlli fatti dal Corpo Forestale dello Stato sulla statale del Muraglione nel weekend del 20 Luglio 2013 sono state contestate un gran numero di contravvenzioni. Dalle comunicazioni che hanno rilasciato sembrerebbe che questi controlli siano stati svolti in modo diverso dallo scorso anno, ma stiamo ricevendo informazioni contrastanti.

Premettiamo che il CIM è una associazione di promozione sociale impegnata da oltre vent'anni nella tutela dei diritti dei motociclisti. Siamo da sempre per un uso responsabile della motocicletta, i limiti vanno rispettati, ma richiediamo anche limiti rispettabili. Riteniamo infatti che imporre limiti esageratamente bassi serve solo a rendere una strada difficilmente percorribile nel rispetto dei limiti, creando invece una situazione in cui è facilissimo superare i limiti senza avere una velocità realmente pericolosa.

Abbiamo sempre sostenuto che chi utilizza le strade statali come se fossero piste private, oltre a mettere a repentaglio la sicurezza altrui (oltre che la propria) discredita la categoria dei motociclisti. Per questo motivo riteniamo che dovrebbero essere fermati ed identificati e correttamente sanzionati.

Ma quello che ci hanno raccontato non corrisponde alle notizie che tutti hanno letto sul sito del CFS.

Un nostro lettore ci scrive: "Sabato 20 luglio mentre salivo il muraglione ho trovato una macchina che procedeva a 30 km orari appena sopraggiunta per passarla in un punto di dritta (ma sempre con striscia continua) l'auto accelerava per poi rallentare di nuovo e farmi passare (al km 133) questo perchè li potevano contestarmi la prossimità di una curva anche se aperta. Dopo 2 km mi hanno fermato al posto di blocco."

La descrizione di come si sono svolti i controlli è decisamente differente, e ci piacerebbe capire cosa sia effettivamente avvenuto, considerando anche il fatto che sul sito del CFS è prima apparso un articolo che è stato successivamente modificato.

Constatando le differenze nella descrizione dell'avvenuto, chiediamo se ci sono altri motociclisti che vogliono inviarci la loro versione dei fatti, scrivendoci a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ricordiamo che il CIM rispetta ogni istituzione dello Stato, compreso il Corpo Forestale dello Stato, ma ricordiamo anche che è formato da persone, da esseri umani, ed è noto che gli esseri umani non sono infallibili. Riteniamo che sia importante che i cittadini italiani rispettino le istituzioni, ma troppo spesso le istituzioni hanno comportamenti che le allontanano dalla popolazione, rendendole invise e creando inutili conflitti tra Stato e Cittadini.

Dai resoconti delle azioni svolte dal CFS si ha una immagine decisamente poco piacevole dei motociclisti. Anche i motociclisti sono esseri umani, a loro volta sbagliano e non tutti rispettano in modo preciso il CdS, ma riteniamo si debba fare attenzione a non generalizzare, dato che i motociclisti che guidano correttamente ci tengono a loro volta ad essere rispettati. Non ci interessano quindi le proteste generiche che leggiamo sui social network, vogliamo dei dettagli, e diamo quindi la possibilità ai motociclisti di dire la loro.

Tutto questo per cercare di fare qualcosa per migliorare il rapporto tra istituzioni e cittadini. Ci piacerebbe avere una versione unica su cosa avviene sulle strade dell'appennino, perché si possa continuare a vedere gli agenti delle forze dell'ordine come degli amici che tutelano la nostra sicurezza e non vengano demonizzati come rigidi sanzionatori.

Ed è per questo che ci farebbe piacere quindi ricevere anche il punto di vista del CFS, dato che riteniamo che il dialogo tra cittadini (in moto e non) e istituzioni sia più proficuo di una attività basata su controlli e contravvenzioni a raffica.

Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione

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