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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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Non l’avevo visto…

Hi Viz percez

E’ la frase ripetuta fino alla nausea da quanti, in automobile hanno investito un centauro con le conseguenze che conosciamo tutti: se nel periodo estivo, vuoi per la luce, vuole per il più altro numero di motociclisti in circolazione, la nostra presenza è maggiormente percepita, con la brutta stagione essere su due ruote è cosa ardua in quanto si diventa “invisibili”.

Al volante di un automobile un motociclista che sopraggiunge risulta spesso essere quasi invisibile, vuoi per le condizioni di luce (riflessi, zone in ombra), vuoi perché l'occhio umano ha delle zone cieche del proprio campo visuale, vuoi perché la struttura dell'auto non permette la totale visibilità in tutte le direzioni, ma soprattutto perché per la mente umana risulta difficile notare qualcosa che si suppone non dovrebbe esserci (vedi l'esperimento del "gorilla invisibile"..)

E sovente  il motociclista appare dove non sembra plausibile, anche per la rapidità di spostamento del suo mezzo ben più “leggero” di auto e camion.

Possiamo discutere sul come, ma l’esigenza di far aumentare la percezione della nostra presenza su strada è uno dei cardini per la sicurezza ed è fondamentale trovare una soluzione valida: dobbiamo impegnarci TUTTI per risultare visibili il più possibile, ma con logica e buon senso, senza ACCETTARE supinamente logiche commerciali!

Questo semplice fatto è la premessa per fare la differenza fra essere vivi o morti o peggio ancora: ma il presupposto deve essere scientifico e non puramente “commerciale”, ovvero voler vendere a tutti i costi un abbigliamento Hi-Viz NON ha senso se il risultato finale con facesse cambiare granché la statistica negativa.

Gli studi attuali parlano di una sensibile riduzione delle probabilità di incidenti tra il 24% ed il 37% adottando caschi bianchi  ed abbigliamento riflettente del tipo “flou”: le direttive comunitarie che stabiliscono i criteri per i D.P.I. (Dispositivi di Protezione Individuali) già recepiscono tali parametri per i lavoratori su due ruote (postini, vigili, poliziotti, cantonieri, etc…) ovvero per chi dovendo stare SULLA STRADA, deve rendersi visibile in qualche modo.

La discussione in sede Europea sul rendere OBBLIGATORI tali accessori ANCHE per i Motociclisti è forte, e la categoria è divisa sul tema: da una parte i fautori dell’abbigliamento Hi-Viz con la motivazione che riducendo gli incidenti avremmo gli strumenti per ridiscutere i costi assicurativi, dall’altra chi si rifiuta per difesa della libertà individuale ritenendo questa una scelta e non un obbligo.

Esiste anche una questione di tipo prettamente pratico: QUALE è il sistema migliore per renderci più visibili?  

Studi consolidati dimostrano ad esempio che per la visibilità notturna, risulta che poiché i fari delle autovetture illuminano verso il basso, il PRIMO punto che si vede illuminato di notte è quello più prossimo al manto stradale, per cui nel nostro caso sarebbero gli stivali od il parafango posteriore che dovrebbero essere “catarifrangenti” o perlomeno altamente visibili, più che il casco!

L’uso di bauletti posteriori neri o l’adozione di zainetti NON visibili vanno ad inficiare l’azione di alta visibilità di un “giubboni” catarifrangente, per cui metterlo o meno cambierebbe poco.

Se si vuole optare per questa scelta si deve evitare di fare acquisti errati: alcuni capi sono omologati per questo scopo altri no, e nel caso in cui venissero adottate specifiche obbilgatorie, oltre il danno del costo d’acquisto prematuro, la beffa di non essere “a norma”.

Alcune proposte di giacche destinate alle forze dell'ordine sono già di per se stesse omologate ad alta visibilità (Halvarssons, ScottLeathers, Oxford, etc..); un gilet come quelli obbligatori per la sosta legata ad una panne in auto sta sotto la sella ed è facile da indossarsi per una situazione come un corteo in un motoraduno o situazioni a bassa velocità, ma NON è certo adatto per lunghi tragitti in quanto svolazzante, poco aderente e soprattutto poco duraturo.

Quindi vale tutto il minimo costo dei 10 o 15 euro di investimento.

In commercio iniziano ad essere disponibili capi con criteri validi sia per robustezza che per visibilità, ma forse le aziende produttrici ed il Governo dovrebbero pensare ad una campagna di “rottamazione” dei vecchi capi d’abbigliamento “all black”,  magari acquistati di recente, se vogliamo diffondere maggiormente l’utilizzo.

(Se non funzionasse il sistema di voto, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., e per dire la vostra mettete un commento in fondo all'articolo, anche se breve)

Insomma, non è giusto che sia SEMPRE l’utente COSCIENZIOSO o più sensibile a doversi accollare il COSTO della sicurezza: dati gli elevati costi assicurativi, si potrebbe ANCHE pensare ad una riduzione degli stessi per coloro i quali investono denaro in abbigliamento Hi-Viz o acquistano gilet Airbag: meglio ancora pensare a gilet Airbag ad ALTA VISIBILITA'!

Si ricorda che la normativa di riferimento è la EN471, "norma armonizzata che descrive la conformità costruttiva per gli indumenti ad alta visibilità" che è divisa in tre livelli per quanto riguarda la superficie riflettente e due livelli per le caratteristiche fotometriche del materiale riflettente. 

Esiste poi la EN1150, dal titolo "indumenti ad alta visibilità per utenti non-professionali".

A chi legge chiediamo cosa ne pensa:

un abbigliamento ad alta visibilità sarebbe un ausilio per ridurre gli incidenti automobilistici - 67.4%
tanto non cambierebbe nulla in quanto se fosse obbligatorio, alla fine non ci vedrebbero lo stesso! - 7%
potrebbe anche essere utile, ma io non metterò mai quell'orribile colore addosso! - 4.7%
non siamo NOI che dobbiamo renderci più visibili, ma le altre categorie di utenti della strada a fare più attenzione! - 20.9%

Voti Totali: 43
Il sondaggio è finito il: 15 Dic 2016 - 00:00

 

Coordinamento Italiano Motociclisti
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