C'è chi ci 'marcia' sui guard-rail ?!?
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24 Ott 2012
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La notizia è facilmente verificabile : l’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato nella riunione del 27 settembre scorso, ha condannato a sanzioni complessive per circa quaranta milioni di euro chi si è spartito il mercato della produzione e vendita delle barriere stradali, ovviamente gestendo a chi andava cosa tramite le gare pubbliche e vendite dirette.
Il riferimento è : il BOLLETTINO N. 39 DEL 15 OTTOBRE 2012 avente per argomento " INTESE E ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE" protocollato come I723 - INTESA NEL MERCATO DELLE BARRIERE STRADALI, Provvedimento n. 23931.
Non solo la ripartizione dei guadagni è stata gestita artificiosamente : anche i prezzi sono stati alterati in modo che fossero i più alti possibile rispetto ai reali valori di mercato.
Per fare un piccolo esempio che riguarda UNA (Marcegaglia S.p.A.) delle SETTE aziende implicate nella vicenda si parla di un fatturato nazionale relativo all'esercizio 2011 pari ad un paio di miliardi di euro, guadagnati in danno dei concorrenti e della pubblica amministrazione italiana in quanto è stata violata una regola ovvia di "libera concorrenza".
Come detto, sono sette le imprese aderenti al Consorzio COMAST (sciolto nel 2007) che hanno fatto "cartello" per questa operazione giudicata illegittimità dall'Autorità ; riportiamo dal bollettino del garante questa frase starlciata dal capitolo "meccanismi collusivi" come esempio : "61. Le riunioni tra i membri del cartello erano finalizzate, da un lato, alla ripartizione delle vendite con la suddivisione e indicazione delle commesse a ciascuno spettanti e, dall’altro, alla definizione e periodico aggiornamento di un listino prezzi di riferimento condiviso."
L'istruttoria era nata da una segnalazione del Nucleo Speciale Tutela Mercati della Guardia di Finanza : il COMAST rappresentava il 95% del mercato di riferimento e l'azione scorretta è durata dal 2003 al maggio 2007 e prevedeva una prima informazione relativa all’esistenza di una richiesta di offerta proveniente dai soggetti che dovevano acquistare le barriere (c.d guardrail), anche attraverso gare pubbliche, seguita da una precisa ripartizione delle vendite con una contemporanea condivisione dei prezzi di riferimento.
E' amaramente doloroso constatare come tra le imprese interessate vi sia anche quella della ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia (è stata la più sanzionata dal Garante).
Il nostro timore, come CIM, è quello che il cartello abbia anche inciso negativamente a livello di sicurezza stradale: altri concorrenti, che non hanno potuto installare le proprie barriere autostradali e stradali, magari avrebbero potuto offrire guardrail di migliore qualità.
Libera concorrenza dovrebbe dire che vince il migliore, ovvero che il rapporto tra costi e qualità garantisca l'utente finale, ma sappiamo bene che case di cartapesta e ponti di marzapane sono l'effetto di lobby che poi sono le prime a "piangere" pubblicamente quando le stesse cadono giù per uno starnuto.
Denunciare queste cose, segnalarle e prendere coscienza sono quello che il CIM fa : scandalizzarsi e poi urlare al cielo di fronte ad incidenti evitabilissimi se si facesse SEMPRE il proprio dovere di CITTADINI (vigilanza e denuncia), non serve a nulla.
Oggi più di ieri, se vogliamo salvare la "pelle" (la nostra, non quella della tuta) dobbiamo risvegliarci ed AGIRE !
Per farvi comprendere ancora meglio, di quanto sono i "valori in gioco", di seguito le sanzioni, commisurate al fatturato e alla durata della partecipazione al cartello.
Industria Meccanica Varricchio – I.Me.Va. S.p.a. - 4.866.690 €
Marcegaglia S.p.a. - 11.865.217 €
Metalmeccanica Fracasso S.p.a. – 11.013.165 €
San Marco S.p.a. – Industria Costruzioni Meccaniche in liquidazione - 814.520 €
Tubosider S.p.a. - 7.385.805 €
Car Segnaletica Stradale S.r.l. - 1.338.994 €
Ilva Pali Dalmine Industries S.r.l. (già S.p.a.) - 33.174 €
Coordinamento Italiano Motociclisti.
Ufficio Stampa
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