Politici e moto: una incompatibilità manifesta ?!
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31 Gen 2013
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Siamo in campagna elettorale ed i media sono più attenti del solito ai futuri rappresentanti del Palazzo, ed anche noi come motociclisti attivi, siamo più che curiosi. Se digitate nei motori di ricerca parole chiave come "politi e motocicli" oppure "politici motociclisti", o "politici che vanno in moto" avrete l'amara sorpresa di scoprire che è il deserto, il nulla più assoluto o quasi.
Una delle notizie che compare ad esempio, è quella relativa ad una giornata didattica organizzata da FEMA anni fa (2011) che aveva proprio lo scopo di avvicinare i politici europei al mondo del motociclismo (Politici a scuola di moto).
Se quindi le associazioni dei motociclisti europei hanno preso a cuore l'idea di avvicinare il mondo del motociclismo al mondo del Palazzo, da noi la situazione è inesistente o peggio ancora se dobbiamo prendere in considerazione le posizioni "personali" dell'Assessore alla Mobilità del Comune di Milano ( Intervista a Pierfrancesco Maran).
E' più che evidente che se chi ci deve amministrare non conosce i problemi del traffico urbano ed extraurbano su due ruote ed un motore e viaggia solamente su auto blu che difficilmente rispettano le norme del Codice della Strada (chi si ricorda del caso del Presidente della Regione Liguria di qualche anno fa? Politico senza patente), è difficile avere un dialogo di sorta.
Il sospetto che viene al cittadino medio, vista la cronaca, è che questo valga un po' per tutto in effetti (la classica domanda del "quanto costa un litro di latte?" rimane di norma inevasa), e quindi le problematiche delle moto sono l'ultima cosa sicuramente.
Pedaggi sulle strade di montagna che equiparano le motociclette alla autovetture, proibizione di strade sterrate a moto da enduro, segnaletica orizzontale scivolosa, guard rail assassini, assicurazioni a costi da sceicchi, ecc.. insomma oggi continuare ad usare un motoveicolo è una "mission impossibile" nel bel Paese ?
Come Coordinamento Italiano Motociclisti abbiamo inviato alle forze politiche una Lettera aperta perché comunque noi crediamo che non si possa stare a guardare e che sia nostro dovere di Cittadini In Moto di svolgere tale compito. Qualcuno potrebbe considerarla lunga, ma la lunghezza deriva dalla quantità di situazioni che coinvolgono negativamente i motociclisti e fa capire quanto sia necessaria la collaborazione di tutti per provare a cambiare queste situazioni.
Ovviamente solo un'azione sinergica con tutti coloro che condividono questi obiettivi porterà a risultati percepibili e noi siamo ben disposti a svolgere, per l'appunto, un "coordinamento" di qualsiasi iniziativa utile in tal senso, senza pregiudizi di sorta, né preclusioni di alcune genere.
Chi vuole darsi da fare per il mondo del motociclismo, qui, troverà una porta aperta !
Un lampeggio !
P.S. = Se poi vogliamo farci due risate sul tema, una barzelletta, per stemperare un po' :
"Un tizio arriva con una moto, piuttosto scassata, davanti a Montecitorio, e posteggia proprio in mezzo alla strada. Un vigile gli si avvicina e gli dice: “Ma cosa fa? Non si può parcheggiare qui !” “Perché ?” “Come perché ?” “Perché qui ci passano Ministri, Deputati, Senatori, …” E il tizio: “E che mi frega? Tanto io ho l’antifurto !”
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