Saremmo noi a non essere simpatici? I° ep.
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11 Dic 2014
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A volte ci viene detto che usiamo dei modi bruschi, che non invogliamo le persone ad iscriversi. A queste persone vorrei proporre di passare un giorno con noi durante una delle manifestazioni a cui partecipiamo, per condividere con noi le risposte che abitualmente riceviamo dai "motociclisti", risposte che portano ad un drastico abbassamento della soglia di tolleranza.
Per meglio capire di cosa sto parlando, voglio condividere con voi una raccolta di queste risposte. L'ho divisa in tre parti, per agevolarne la lettura.
Prima serie: come dimostrare che non sono coinvolti nelle problematiche che propone il CIM.
"Io so guidare bene" : Questa risposta ci viene data quando parliamo della necessità di fare qualcosa per i guardrail attualmente in uso. Come se una caduta fosse una cosa a cui vanno incontro solo quelli che non sanno guidare. Quando si accorgeranno che basta un poco di brecciolino per finire a terra e poi essere dilaniati da un guardrail, sarà troppo tardi. Ma se glielo faccio presente, fanno gesti scaramantici. Strano... ma se sono così bravi a guidare e non cadono mai, perché preoccuparsi?
"Tanto faccio solo fuoristrada" : Una variante per la situazione precedente. Si sostiene che non usando le strade asfaltate, non si incontrano problemi con i guardrail. Una simpatica risposta che tra le righe dice "chi se ne frega se gli altri si ammazzano sui guardrail". Singolare che quando poi vengano messi divieti alla circolazione fuoristrada dei motoveicoli, siano subito pronti a chiedere solidarietà agli altri motociclisti.
"Vado solo in pista" : Potrebbe anche essere vero, ma si rientra nella casistica precedente. Come si fa a definirisi "motociclisti", categoria che dovrebbe avere un forte spirito di corpo, quando poi ci si disinteressa di quello che capita ai "fratelli" che girano sulle strade? Secondo me ci vuole davvero una bella faccia di tolla.
"Tanto io non faccio l'autostrada" : Quando facciamo presente che si dovrebbe cercare di intervenire per ridurre i pedaggi autostradali per i motoveicoli, sembra che nessuno vada mai in autostrada. In l'autostrada non piace ai motociclisti,ma se non si vuole girare solo sulle strade attorno a casa, è utilissima per i trasferimento veloci. Infatti ogni we di sole ne vedo a decine negli autogrill. Ma a questo punto forse sono sagome di cartone.
"Allora farò un'altra strada" : Risposta da Oscar del menefreghista. Ci viene data quando si parla di opporsi alle proposte di pedaggio sui passi alpini. Inutile fare presente che se parte questo concetto, il pedaggio potrebbe essere esteso a tanti altri passi alpini, e poi di altre strade da fare ce ne saranno ben poche.
"Io pago già poco" : Quando si parla di costi assicurativi esagerati, saltano sempre fuori quelli a cui non interessa perché pagano già poco. Poi si scopre sono moto di oltre vent'anni, per le quali ci sono riduzioni sul bollo e sulla assicurazione. Sono quelli che ora si disperano perché il governo ha cambiato le leggi in merito. Come dire... siediti sul greto del torrente, e aspetta. Prima o poi passeranno quelli che credevano di avere un salvagente, ma hanno scoperto che glielo hanno bucato e passeranno davanti a te annaspando.
"In città non vado in moto" : Simpatica risposta data quando si parla di fare qualcosa per i parcheggi riservati alle moto nelle città o quando si chiede di incentivare l'uso dei motoveicoli (invece di fare pagare l'accesso alle ZTL) nelle aree urbane per ridurre il traffico. Nessuno va in moto in città, almeno fino a che non avranno modo di lamentarsi perché hanno dato una multa alla moto che era in sosta sul marciapiede. (la sosta sul marciapiede dei motoveicoli è infatti SEMPRE vietata, a meno che non ci siano apposite segnalazioni, lo sapevate?)
Il concetto che passa è deprimente. I sedicenti "motociclisti", quelli che si lamentano quando gli altri non rispondono al saluto, quelli che si chiamano "fratelli", sono in realtà dei menefreghisti totali. Se esiste un problema che coinvolge i motociclisti, invece di cercare di fare qualcosa per fare cambiare le cose, preferiscono trovare tutti i motivi possibili per dimostrare di non essere coinvolti da quel problema.
Potrebbe anche essere vero, ma a questo punto la soliderietà che dovrebbe esserci tra "motociclisti", tra "fratelli", dove è finita?
Le virgolette non sono messe a casa. Vogliono evidenziare che chi risponde così non è ne' un "motociclista" e nemmeno un "fratello", ma solo un menefreghista.
Qualcuno ora potrebbe dire che parlando così non invogliamo ad iscriversi, ma come ho avuto modo di dire, non servono iscritti che ci trovano simpatici, ma iscritti che vogliono fare qualcosa di concreto insieme al CIM. Chi da quel tipo di risposte è impossibile che possa essere interessato al CIM, qualunque sia il modo di parlare.
Considerando che non hanno interesse a cambiare il loro atteggiamento, non vedo per quale motivo dovrei rinunciare a dire le cose come sono e definire il loro comportamento in altro modo.
(Se volete proseguire nel conoscere le risposte che riceviamo, qui trovate la seconda parte.)
Marco Polli
Presidente del Coordinamento Italiano Motociclisti
Partecipate al nostro progetto per la tutela dei motociclisti :
http://www.derev.com/supportacim
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