Italia: livello medio di furbizia superiore alla media
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30 Lug 2012
- Scritto da Marco Polli
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Se si gira sui forum o anche su Facebook, spesso si leggono lamentele sugli autovelox, che durante l'estate pare si moltiplichino, oppure si leggono commenti critici sui tutor auotstradali e su "Vergilius", la versione del tutor per le strade statali.
Oramai siamo così abituati a leggere questo tipo di lamentele che non ci rendiamo conto di una particolarità, che ritengo essere tutta Italiana, e che è significativa dell'atteggiamento di molti Italiani, atteggiamento che ritengo essere la causa di molti problemi in Italia.
In pratica ci si lamenta per il fatto che danno le multe.
Cosa sia una "multa" credo sia ben noto: si tratta di una sanzione economica che viene applicata a coloro che infrangono una legge. Che senso ha quindi lamentarsi per una multa? Se si ha infranto una Legge, è giusto che venga elevata una contravvenzione. Non si vogliono le multe? Basta rispettare la Legge, che in questo caso è il Codice della Strada.
La lamentela per la multa nasconde una dichiarazione implicita: stavo infrangendo la legge ma ritenevo di potermela cavare, ma invece mi hanno preso. Poi possiamo anche discutere sul fatto che magari il limite che è stato superato era un limite assurdo, impossibile da rispettare. A volte è effettivamente così, ma questa constatazione arriva sempre dopo. La prima è l'essere seccati per essere stati presi.
Secondo me in tutto questo si ravvede un atteggiamento che spesso viene mostrato dagli Italiani. Viene fatta una legge assurda? Messi dei limiti impossibili? La reazione tipica è "Io tanto so come fare per non essere preso".
In altri paesi la reazione è una protesta di massa fatta per cercare di fare cambiare la legge, e di solito ci riescono. In Italia invece non si protesta, si preferisce cercare un sotterfugio che permetta al singolo di eludere la Legge.
In un tratto di strada, perfettamente rettilineo, senza nessuna abitazione, fuori dai centri abitati, c'è il limite dei 50 all'ora? Potremmo fare una lettera di protesta al Sindaco, cercare di fare cambiare il limite. Magari una manifestazione davanti al municipio da parte dei cittadini che sono coinvolti. Ma questo non viene fatto. Si preferisce andare a 100 all'ora, e fare attenzione se ci sono pattuglie.
Si dice "tanto il Sindaco non ascolta". Certo che se si va in dieci, non ascolta. Ma se si va un duemila, forse si rende conto che è meglio ascoltare. Ma quando mai ci si ritrova in duemila per una manifestazione di tipo cittadino?
Quando in Svizzera venne proposto di imporre il limite di 80 Km/h alle moto in autostrada, ci fu una sollevazione popolare, con decine di migliaia di moto in strada. Alla fine la legge non l'hanno fatta. Se lo facessero in Italia, sarebbero in tanti ad indignarsi, ma poi tutti penserebbero "beh, ma io so come fare a non essere preso", e non si farebbe nulla del genere.
Il primo istinto per un Italiano è quello di trovare un modo per caversela, e di non fare nulla per cercare di cambiare le cose. Il livello medio di furbizia dei cittadini italiani è superiore alla media.
Il primo istinto per un altro cittadino Europeo è quello di cercare di cambiare le cose, per evitare di dovere trovare un modo di caversale e per potere rispettare le leggi in modo facile.
Fino a che ci si comporterà in questo modo, sarà difficile uscire dalla situazione in cui siamo finiti. E non sto parlando solo di circolazione in moto.
Oppure pensate che mi sbaglio?
Marco Polli
Coordinamento Italiano Motociclisti
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Commenti
Un pò di tempo fa sono stato coinvolto (ahimè, ero in auto) in una coda durata 5 ore per via di un bruttissimo incidente stradale con 4 ragazzi morti...
I soliti furbi, non sopportando l'attesa lunghissima, si erano fatti avanti in seconda fila fino a giungere in vista dei lampeggianti di auto, ambulanze e simili dove, ahiloro, eranocostretti a fermarsi per non farsi beccare...
Tutto bene fino a che non si è fatto avanti un tipo che fotografava le targhe delle auto in doppia fila.
E vai con urla, minacce, tentativi di fermare il tipo, ecc.
Non so come sia finita ma il solo pensiero dei furbi sulle spine alleggeriva un bel pò la pena per le vittime.
In Italia invece i limiti sono messi sia per potere dire "io ho già fatto tutto per la sicurezza: ho messo un limite a 30 all'ora!", sia per potere avere occasioni di fare cassa facilmente. Gli Italiani lo sanno, sanno che non sono per il bene della popolazione, e le contravvenzioni sono accettabili... quindi non li rispettano, anche perché non si sentono rispettati.
Da noi l'amministratore, invece, usa i limiti troppo spesso per pararsi il [beeeeep], quindi troviamo i 50 all'ora in certe tangenziali, i 30 in strade dove i 50 od addrittura i 70 sarebbero accettabili, e via così.
L'italico guidatore, indolente come tutti gli italiani, preferisce ignorare il divieti/limite piuttosto che protestare. il "tanto non cambia nulla" è diventanto un mantra, e trovo abbia ragione: se non fai nulla, nulla cambierà.
E trova valida giustificazione anche tirando in ballo la sicurezza: se osservo il limite a 50 in superstrada, dove tutti vanno almeno a 90, rischio la vita!
Tristezza.
La crisi economica esaspererà ancora di più le differenze : speriamo che il calo di fatturati del turismo italiota serva a cambiare qualcosa più che lo scarso impegno dei singoli.
Da mototurista, in effetti, trovo molto più divertente e rilassante viaggiare in Austria, in Francia, anche in Svizzera: lì se fai il somaro ti beccano subito, ma i limiti sono sempre comprensibili ed accettabili, nulla a che fare con la giungla di cartelli, di divieti, di prescrizioni, di limitazioni che è fiorita in Italia... dove rispettarli tutti non solo è impossibile e demenziale, ma anche irritante e frustrante.
Ma, purtroppo, in secoli e secoli di 'franza o spagna purchè se magna', la maggior parte degli itaGliani si è abituataa sentirsi 'furba' nel cercare singolarmente di sgattaiolare via dalle imposizioni, anzichè darsi da fare ed organizzarsi per combattere una battaglia a favore di norme e leggi decenti.
Lamps
Gattostanco
Il messaggio dovrà poi essere approvato.