Motociclisti: artisti del mugugno
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31 Mag 2012
- Scritto da Marco Polli
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Poi scendono dalla moto, e di colpo diventano solo Italiani come tutti gli altri. E come tali, artisti del mugugno.
Per gli Italiani il mugugno è un'arte, da perfezionare, giorno per giorno. Ogni contrarietà la si affronta con lamentele a denti stretti, magari si impreca ma per pensare a qualcosa d'altro subito dopo. E se il problema si ripresenta, ci si lamenta ancora di più, perché nessuno ha fatto nulla per migliorare la cosa.
Ma la cosa bizzarra è che nemmeno chi mugugna ha provato a fare qualcosa per cambiare la situazione. Ci si aspetta sempre che siano gli altri a fare qualcosa. Ci si dimentica sempre che gli altri siamo noi.
I motociclisti si lamentano che ci sono i guard rail che sono lame affilate che aspettano di fare del male al primo che ci finisce addosso. Le strade sono piene di buche o di binari oramai in disuso. Le autostrade hanno un costo spropositato per i servizi che danno alle moto, e si dice "tanto vado in statale", ma ora stanno mettendo anche pedaggi sulle strade statali. E se si propone di fare una protesta, rispondono "tanto è nell'altra provincia, io non ci passo".
Il famoso concetto del "non nel mio giardino". Comodo per non preoccuparsi, ma a fare così non cambia mai nulla. E il Governo sfrutta questo comportamento, facendo in modo che quando si applicano dei provvedimenti che riguardano una categoria, non tutti gli appartenenti alla categoria ne vengano colpiti.
Così le varie categorie non riescono ad avere l'unità che serve per protestare, perché c'è sempre qualcuno che pensa "tanto io mi sono salvato, i problemi sono per gli altri".
Sono in tanti che fanno questo ragionamento, ma quando lo fanno dei motociclisti il fastidio che provo è più forte che in altri casi.
Noi del Coordinamento Italiano Motociclisti abbiamo smesso di mugugnare e stiamo provando a fare qualcosa in modo attivo. Se hai voglia di smettere di limitari al mugugno, ti stiamo aspettando.
Coordinamento Italiano Motociclisti
M. Polli
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Commenti
Per dire in parole povere quello che hai appena su scritto.
E' vero siamo un gran popolo noi motociclisti, ci salutiamo, siamo seri, siamo solidali ma siamo mediterranei col gusto della tragedia, della lamentela, del vivi e lascia vivere.
Siamo fatti così e solo in casi eccezionali riusciamo a muoverci ma solo in occasione di fatti così gravi, vedi la seconda guerra mondiale, e solo perchè l' orto toccato non è solo quello del vicino ma il nostro.
Sia come sia, anche se appiedato, sono con Voi
Il messaggio dovrà poi essere approvato.