Non prendeteci per il c....ardano!
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04 Feb 2014
- Scritto da Marco Polli
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Durante le manifestazioni a cui partecipiamo o altre volte via mail, capita di ricevere inviti da parte di gruppi o motoclub a partecipare a loro manifestazioni e raduni. Il modo di esporre l'invito può cambiare, ma l'argomento usato è sempre lo stesso: abbiamo visto il vostro impegno nella tutela dei diritti e per la sicurezza dei motociclisti, quindi riteniamo sia importante avervi come partecipanti al nostro evento.
Ci viene proposto di partecipare come espositori o come relatori per argomenti come la sicurezza delle strade o la guida sicura. C'è anche stato chiesto se possiamo realizzare dei corsi di guida sicura o per un primo soccorso in caso di incidente stradale.
Viene specificato che non dovremo pagare nulla per la partecipazione, e che durante la manifestazione avremo una occasione di fare conoscere l'associazione, in modo da trovare anche dei nuovi sostenitori.
In passato abbiamo già avuto modo di partecipare a questi eventi, ma con risultati sconfortanti.
I motociclisti che partecipano ai raduni possono essere interessati a tante cose, ma tra queste cose non ci sono le attività del Coordinamento Italiano Motociclisti. Troppo spesso siamo visti come il "grillo parlante" della situazione, e non parlo del noto Beppe, ma del grillo di Pinocchio, che in una canzone di Bennato (del 1977) veniva descritto così:
Tu grillo parlante
che parli alla gente
ma chi t'ha invitato
ma chi t'ha pregato
sei un profeta di varietà
e la tua predica
non ci servirà!...
Parlare di sicurezza in moto, di guida responsabile, di uso di abbigliamento tecnico per andare moto durante un raduno è come mettere uno stand al SexFestival (ex Mi-Sex) dove parlare del valore della verginità.
Già... i motociclisti sono prontissimi a protestare perché si risolva il problema dei guard rail o per la metodologia dei controlli sui passi appenninici, ma di fare un poco di autocritica e rendersi conto che molto dipende dai proprio comportamenti, non se ne parla nemmeno.
E se qualcuno prova a farglielo notare, ci si allontana dicendo "non mi interessa". Alla fine, oltre a non riscontrare interesse, difficilmente troviamo qualcuno che sia interessato ad iscriversi per sostenere le nostre attività. Magari sono pronti ad essere propositivi, dicendoci "perchè non andate li a fare questa azione", ma se chiediamo "interessante, verresti con noi?" non riceviamo mai risposte affermative.
Ma lo sconforto diventa delusione quando ci rendiamo conto che i primi che non sono interessati ad iscriversi al CIM e a sostenere l'associazione sono proprio coloro che ci hanno invitato!
Bellissimo! Prima dite "è importante quello che fate, ci teniamo alla vostra partecipazione" ma se chiediamo "voi vi tesserate con il CIM" ci dite che ora non potete, che avete già la tessera FMI o altre scuse che non riportiamo perché se ne potrebbe fare un libro!
Capite che serve supporto alla associazione, e ci dite che durante il raduno potremo trovare dei sostenitori, ma chi ci invita se ne tira fuori?
Una coerenza stupenda!
E tutte quelle belle parole sulla importanza della nostra associazione? Beh... direi una bella presa per il c.... ardano!
Per fare andare avanti l'associazione servono anche risorse economiche. Per fare delle azioni di protesta servono materiali, dai volantini fino alle raccomandate da mandare alle istituzioni, anche partecipare alle manifestazioni ha dei costi (trasporto e assicurazioni). Servono anche per il sito web e per tutto quello che realizziamo, il dettaglio è sul rendiconto economico, visibile sul sito.
Noi soci crediamo in quello che stiamo facendo, quindi oltre alla quota associativa (più alta di quella dei sostenitori) ci paghiamo anche tutte le spese di viaggio, di vitto e alloggio ogni volta che partecipiamo ad una manifestazione. Questo avviene anche per i raduni. Alla fine se usiamo il tempo e i soldi per questi eventi, non ce ne resta per andare in moto per passione (ricordo che noi del CIM siamo TUTTI motociclisti).
Quando poi però facciamo un bilancio, tra i soldi spesi per partecipare e i risultati ottenuti dai raduni, se consideriamo che uno dei motivi della partecipazione è anche l'autofinanziamento, ci accorgiamo che se dessimo un terzo di quello che spendiamo per queste attività come donazione alla associazione, avremmo un risultato dieci volte superiore a quello che otteniamo con la presenza ai raduni.
In questa situazione, voi che fareste?
Noi abbiamo deciso che se per gli organizzatori è davvero importante l'attività del CIM al punto che non possiamo mancare al loro evento, non limitino la loro solidarietà ad invitarci ma siano solidali in modo concreto: almeno cinque di loro si iscrivano al CIM come sostenitori. (non chiediamo nemmeno come soci, sarebbe troppo impegnativo)
Ma siccome un invito non costa nulla, mentre iscriversi si, il risultato è sempre lo stesso: ci dicono "ah... dobbiamo pensarci... anzi, ci abbiamo pensato... allora no.... grazie..."
Una situazione davvero spiacevole. Le attività del CIM sono valide ed importanti, a patto che siano pagate dagli altri? Tutti pronti ad essere solidali, a patto che sia l'associazione a fare qualcosa, sostenendone i costi? Se si tratta di partecipare, anche solo con delle tessere, allora le cose cambiano?
Una rappresentazione del detto "fare i finocchi con il culo degli altri".
Magari qualcuno potrebbe offendersi per quello che ho scritto, ma mi sono davvero stancato di vedere chi si offende quando si dice le cose come stanno.
Ma del resto è noto: la verità, molto spesso, offende.
A chi si offende, propongo un gesto forte: provate a guardarvi dal di fuori, e provate anche a capire che se TUTTI si comportassero come voi, il CIM (che a parole per voi è importante) non potrebbe esistere.
So che a volte non sono "diplomatico", che a volte sono troppo "diretto", che certe cose non si dovrebbero dire in questo modo... ma di fronte a tanta incoerenza, davanti a questa negazione dello spirito di solidarietà che dovrebbe essere dei motociclisti, considerando l'impegno che i soci del CIM stanno dedicando a questa associazione, la diplomazia perde ogni senso.
Mi consola solo constatare che per qualcuno il CIM è DAVVERO importante, e lo dimostra in modo concreto, e con questo voglio ringraziare tutti quelli che ci hanno dato la loro fiducia, iscrivendosi e dimostrando che qualcuno che vuole provare a fare qualcosa perché le cose possano cambiare, esiste.
Marco Polli
Presidente del Coordinamento Italiano Motociclisti
Il messaggio dovrà poi essere approvato.