Forse non è chiaro: il CIM è una "start-up"!
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09 Set 2013
- Scritto da Paolo Lesca
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Il Coordinamento Italiano Motociclisti nasce dalla volontà di non mandare "dispersa" una storia fatta di risultati positivi come il Memorial Spadino ed una Presidenza FEMA (unica italiana nel corso degli anni), ed una esperienza sulla "tutela dei motociclisti" che in Italia non ha confronti con altre associazioni a volte nate di lunedì e chiuse di domenica.
Sono più di vent'anni di battaglie relative a pedaggi autostradali ingiusti, guard rail assassini, discriminazioni quasi "razziali" nei confronti dei motociclisti.
Il CIM ritiene che ancora OGGI i problemi siano IRRISOLTI e che per questo il mondo del motociclismo italiano è ANOMALO rispetto ad esempio alla Francia dove un'associazione come FFMC ha una forza data dai suoi 40.000 iscritti "in collera" per usare un eufemismo "originale" rispetto ad un molto più italiano "inc……….".
Ora, vicende come quelle del pedaggio allo Stelvio, così come le azioni punitive su limiti assurdi, o assicurazioni concepite per possessori di minareti, (ovvero sceicchi arabi), stanno a dimostrare che in Italia, C'E' bisogno di una AUTOREVOLE, FORTE, associazione di MOTOCICLISTI che li possa difendere.
Se ne è accorta pure ANCMA che, di fatto, negli ultimi tempi sta "vicariando" tale funzione, (calo di vendite) segno che abbiamo visto giusto sugli obiettivi.
Il fatto è che una associazione per vivere ha bisogno di risorse.
Sia umane che economiche.
Il CIM è a tutti gli effetti una associazione di categoria, e come tale dovrebbe avere il sostegno proprio dai componenti di questa categoria: i motociclisti.
Non siamo un gruppo facebook, come uno di quei tanti gruppi che si propongono per fare delle proteste, e che raccolgono magari tanti "mi piace" ma poi troppo spesso svaniscono senza avere mai fatto nulla di concreto.
Siamo una associazione che ha dei costi VIVI che si devono pagare con degli EURO e che vengono pagati dalle iscrizioni !
Poi ci sono i costi "umani", il lavoro svolto dai soci, che hanno una partecipazione attiva nella associazione. Attiva e CONTINUATIVA, e questi sono SOLO una quindicina.
In capo ad un anno, se sommiamo tutte le ore sviluppate da queste persone, arriviamo tranquillamente a superare un anno/uomo di lavoro.
In altre parole, quello che viene fatto dai volontari in capo ad un anno è un tempo superiore a quello che potrebbe lavorare una persona, per 8 ore al giorno su 5 giorni la settimana, per un anno.
E si tratta di un lavoro qualificato, dato che ognuno di noi all'interno del CIM svolge una attività di elevato livello professionale, (molti di noi svolgono nella associazione attività coerenti con la loro specifica professionalità) che porta ad un costo ipotetico, se dovessimo pagare una persona assunta per svolgere TUTTI questi lavori, di oltre 100.000 €/anno. (calcolato come costo, quindi retribuzione più tutti gli altri oneri).
Se si trattasse di farlo per solidarietà, ci va bene, non ci siamo certo messi a farlo per essere pagati!!!
Ma la solidarietà DEVE ESSERE BIDIREZIONALE.
Noi ci mettiamo del nostro, e vorremmo che anche gli altri ci mettessero del loro, quindi perché si POSSA FARE qualcosa ci VOGLIONO i numeri degli ISCRITTI: non vi chiediamo 45/50 euro per organizzare il "motoraduno della frittola" (ceeeeerto, mooooolto più divertente….) ma 15 euro a casco per DIFENDERVI.
Come ogni start-up si può CREDERE nella "mission" della stessa ed iniziare a COMPRARE azioni della stessa, oppure entrarci e metterci del proprio per farla diventare una SOCIETA' con VERI capitali e FORZA per raggiungere gli obiettivi, oppure lasciarla morire…
Naturalmente si può anche NON fare nulla e poi, al bar, parcheggiata la moto si potrà, come sempre, esordire con la classica "…..c….o, mi è arrivato il tagliando dell'assicurazione……che botta…." e vai giù di luoghi comuni, tra un "mi piace" ed un altro… ma ben seduti alla sedia, con l'aperitivo in mano e lo smartphone dall'altra.
Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione
Il messaggio dovrà poi essere approvato.