Ho partecipato al Memorial Spadino fin dalla prima edizione, nel 2000. Da allora ho partecipato a tutti quelli che ho potuto, con quello di quest'anno sono nove o dieci. All'inizio era di Sabato, poi è passato alla Domenica. Ci sono andato con la pioggia, con la neve, con il sole.
Ogni volta un susseguirsi di emozioni. Prima l'arrivo a Morgex, poi il corteo fino al piazzale del tunnel. Arrivati al tunnel l'incontro con i motociclisti francesi, che ogni anno condividono con noi questa commemorazione. Incontrare i motociclisti francesi è sempre qualcosa di speciale. Vedere come altre persone condividano con noi questo momento, per il solo fatto di essere anche loro motociclisti, mi ha sempre dato una sensazione particolare. Mi fa sentire la forza della solidarietà che esiste tra motociclisti, ed è una emozione unica, per la quale vorrei ringraziare i motociclisti francesi e la FFMC, una associazione dove la solidarietà è molto forte.
Vorrei tanto avere modo di rivivere questa emozione anche in altri giorni dell'anno, sulle strade d'Italia, ma sembra che i motociclisti italiani si dimentichino spesso cosa significa solidarietà, e che si dimentichino anche di essere motociclisti. Avviene ogni volta che proviamo a proporre a dei motociclisti di fare qualcosa per le situazioni critiche che rendono sempre più difficile essere un motociclista in Italia. Ogni volta che che proponiamo di collaborare con il CIM per le battaglie che stiamo portando avanti.
E ogni volta le risposte che riceviamo ci lasciano senza parole. Il concetto di base è "tanto io me la cavo, non mi chiedere di fare qualcosa che tanto non serve". Ed è anche per questo che aspetto questo momento per tutto un anno, un momento per commemorare uno di noi, un momento in cui posso davvero sentirmi insieme a dei motociclisti.
Almeno per quel momento anche gli Italiani lo sono.
Marco Polli
Presidente del Coordinamento Italiano Motociclisti